City Information Service | Direttore responsabile Piero Pianigiani

Martedì 06 Febbraio 2018 15:47

Umbria, Marche e Toscana pronte a chiedere a governo.....SCHEDE

(CIS) - Perugia feb. - "L'Umbria – afferma l'assessorato alle riforme - ha i conti a posto e può, dunque, sedersi al tavolo dell'art. 116 con l'obiettivo di avere una Regione più semplice e competitiva, mettendo l'autonomia come leva dello sviluppo e della semplificazione. L'Umbria non ha bisogno e non vuole un aumento indiscriminato di competenze, ma una "autonomia selettiva" messa al servizio di grandi obiettivi programmatici in cui si pone come territorio di eccellenza (c.d. regione benchmark). La "leva del sapere". Il sistema della formazione/istruzione è una vera e propria eccellenza umbra. L'Umbria è prima in diverse classifiche: miglior percentuale di accoglienza dei bambini nei servizi educativi da 0 – 3 anni; miglior Istituto tecnico superiore (Its); migliore ateneo (tra quelli medio-grandi). L'Umbria potrebbe ottenere più autonomia in modo che l'istruzione, il sapere, sia messa a leva per lo sviluppo della regione e per offrire opportunità di crescita sociale, economica e spirituale dei giovani. Il modello da prendere come riferimento è quello dell'ITS, uno straordinario esempio di come la sinergia tra pubblico e privato consenta il miglioramento effettivo del sistema formativo a servizio dello sviluppo. In questo quadro la maggiore autonomia deve riguardare: gli strumenti, anche normativi, atti a realizzare un sistema unitario di Istruzione tecnica e professionale e di Istruzione e Formazione professionale (IeFP) oggi troppo frammentato; l'attribuzione alla Regione delle risorse necessarie a garantire il diritto dei giovani di scegliere se assolvere il diritto-dovere all'istruzione e formazione nel "sistema di istruzione" (di competenza statale) o nel "sistema di istruzione e formazione professionale". segue

 

Inoltre la competenza legislativa, nel rispetto dell'autonomia delle istituzioni universitarie, in relazione alle connessioni tra il sistema universitario e il sistema produttivo regionale con l'obiettivo e di realizzare percorsi di formazione terziaria di tipo universitario in grado di rispondere al bisogno di competenze del mondo del lavoro, accrescendo l'occupabilità dei giovani. Non ultima la priorità di sicurezza dei luoghi dove si svolge la formazione sia dal punto di vista strutturale che tecnologico. La salute. L'Umbria, nel campo della salute, da diversi anni è inserita stabilmente tre le regioni benchmark ed ha i conti a posto. Questo consente di rivendicare maggiori spazi di autonomia legislativa ed amministrativa, tra i quali: flessibilità nella gestione dei capitoli di spesa, eliminando il regime vincolistico: limitatamente agli aspetti di gestione delle risorse destinate al territorio regionale, e nel rispetto dei vincoli complessivi di finanza pubblica e di erogazione dei Livelli essenziali di assistenza (LEA), nonché nel rispetto dell'unitarietà del contratto collettivo nazionale di lavoro, si chiede la possibilità di rendere più flessibile la capacità di gestione dei vari capitoli di spesa non prevedendo vincoli specifici sulle singole macro voci.; autonomia nel sistema di governance delle Aziende sanitarie; autonomia nella gestione del sistema di compartecipazione (ticket) nel rispetto dell'equilibrio del Servizio sanitario regionale. – Protezione civile, prevenzione sismica e rigenerazione urbana. Anche nel campo della protezione civile e ricostruzione l'Umbria costituisce un punto di riferimento inequivoco per le soluzioni avanzate già sperimentate dopo gli eventi del 1997. Molto spesso, tuttavia, il modello ha trovato delle resistenze nella legislazione nazionale che introduce norme di cautela uniformi su tutto il territorio nazionale. L'Umbria, peraltro, ha dimostrato di avere un patrimonio di conoscenze e di esperienze che possono consentirle di gestire il tema con una più ampia autonomia. Il modello umbro consente, pertanto, di chiedere maggiore autonomia legislativa ed amministrativa per il potenziamento del sistema regionale di protezione civile e strumenti di finanziamento adeguati anche con la costituzione di appositi Fondi regionali; nonché formazione degli operatori di protezione civile, in particolare rispetto alla determinazione dei percorsi formativi, alle figure professionali, al riconoscimento, all'individuazione degli enti erogatori, ai sistemi di credito e all'individuazione dei docenti; autonomia legislativa nel campo della prevenzione sismica, implementando il modello umbro; potenziamento della normativa e dei finanziamenti in materia di ricostruzione e rigenerazione urbana; definizione d'intesa con lo Stato di azioni e strumenti integrati e multidisciplinari finalizzati ad attivare processi di rigenerazione urbana. Sulla base dell'esperienza maturata con la gestione della fase post terremoto la Regione Umbria chiede l'attribuzione della competenza a disciplinare contenuti e condizioni per l'individuazione degli interventi edilizi e delle opere privi di rilevanza per la pubblica incolumità ai fini sismici. Un'ulteriore aspetto nel governo della materia è il coinvolgimento dei comuni nella fase di pianificazione dell'emergenza. In tale ottica si chiede l'attribuzione del potere di ordinanza del Presidente della Giunta regionale, per eventi calamitosi di livello regionale, per consentire maggiore tempestività ed autonomia gestionale delle risorse regionali per gli interventi di ripristino post-emergenza. In materia di Governo del territorio, la Regione Umbria chiede: l'acquisizione di competenze legislative e amministrative volte a superare la frammentazione amministrativa per la disciplina dei procedimenti in materia di edilizia, infrastrutture impianti produttivi, con l'obiettivo di incrementare l'attrattività del sistema territoriale; la qualificazione del sistema delle infrastrutture ferroviarie e completamento della rete viaria principale a supporto del sistema produttivo, per un'elevata qualità dello sviluppo. La richiesta di attribuzione alla Regione di autonomia (in riferimento agli interventi edilizi) è anche in questo caso finalizzata alla semplificazione amministrativa nell'intento di agevolare cittadini, imprese e amministrazioni. In particolare, con riferimento alla "tutela dell'ambiente", la Regione Umbria si allinea a quanto già richiesto dalla Regione Emilia Romagna per il riconoscimento della potestà legislativa in materia di ambiente; di tutela dell'ambiente e di sicurezza territoriale; il riconoscimento di strumenti gestionali finalizzati a conseguire elevati livelli di tutela ambientale con particolare riferimento ai fenomeni di dissesto e inquinamento del territorio, di gestione delle acque per l'adattamento ai cambiamenti climatici. Oltre a queste macro materie, si richiedono maggiori spazi di autonomia, e soprattutto di risorse, sulla politica delle infrastrutture e dei trasporti, in modo da superare lo storico ed endemico gap infrastrutturale della Regione Umbria. Si ritiene inoltre di indicare ulteriori competenze (come anche richiesto da altre regioni) in materia di: "Coordinamento della finanza pubblica" di "Governance istituzionale" e di "Partecipazione alla formazione e all'attuazione del diritto dell'unione europea". fonte com


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