"Noi dedichiamo tanto tempo al divertimento, che per carità non c'è niente di male, ma se noi dedicassimo qualche ora a chi soffre faremmo l'esperienza bellissima di incontrare Gesù. Abbiamo un volontariato attivo, fatto soprattutto di adulti e di anziani, ma sarebbe una cosa più bella, più grande e più benedetta da Dio se i giovani facciano insieme azioni buone come assistere a turno, per tutto l'anno, chi ha bisogno».Il porporato - e' detto in una nota - , nel commentare la Parola di Dio, si è soffermato sulla «tragica realtà del male nelle sue dimensioni fisica e spirituale. Il male che aggredisce il nostro corpo e lo rende infermo; il male che pian piano penetra nel nostro spirito fino a lacerarlo. La liturgia di oggi ben esprime anche il senso di questa domenica nella quale si celebra la XXVI Giornata del Malato per riflettere sul dolore dell'uomo e del mondo». C'e' stato poi il ricordo di Madre Speranza di Gesù nel 35° anniversario della morte, il 1983. Bassetti ha poi raccontato la sua visita al Santuario dell'Amore Misericordioso di Collevalenza di Todi, dove al mattino aveva presieduto la celebrazione eucaristica del 35° anniversario della morte di Madre Speranza di Gesù, avvenuta l'8 febbraio 1983. «Questa grande mistica del nostro tempo – ha ricordato – ha fatto un'esperienza profonda di quest'amore che salva», perché «lei parlava con Gesù come noi parliamo con i nostri familiari ed amici e il Santuario dell'Amore Misericordioso è diventato sempre più luogo di pellegrinaggio anche per i malati gravi che nell'abbraccio con il Signore, come succede a Lourdes, ritrovano pace e conforto e anche guarigione». Nel commentare il messaggio di papa Francesco per la XXVI Giornata, Bassetti - prosegue la not a- ha evidenziato che «il Santo Padre invita a guardare ad un passato di carità, nei confronti dei malati, che da sempre continua nella Chiesa... La Pastorale della salute resta e resterà sempre un compito necessario ed essenziale, da vivere con rinnovato slancio a partire dalle comunità parrocchiali fino ai più eccellenti centri di cura. Non possiamo qui dimenticare la tenerezza e la perseveranza con cui molte famiglie seguono i propri figli, genitori e parenti malati cronici o gravemente disabili. Le cure che sono prestate in famiglia sono una testimonianza straordinaria di amore per la persona e vanno sostenute con adeguato riconoscimento e con politiche adeguate. Pertanto medici e infermieri, sacerdoti, consacrati e volontari, familiari e tutti coloro che si impegnano nella cura dei malati partecipano a questa missione ecclesiale». "La vita umana dal primo istante del proprio concepimento fino all'ultimo respiro – ha evidenziato il cardinale Bassetti avviandosi alla conclusione –, va sempre accolta, accompagnata, sostenuta e integrata. Si deve fare di tutto per assistere, consolare, attenuare il dolore, ma l'ultimo soffio vitale lo può spegnere soltanto Colui che creandoci l'aveva acceso". La Giornata del malato, che a Perugia è promossa dall'Ufficio diocesano per la pastorale della Salute con la collaborazione di diverse associazioni ed organizzazioni di volontariato ospedaliero, si è conclusa con l'annuncio ufficiale del 6° Meeting "E io vi ristorerò ... nella sofferenza la Speranza", in calendario domenica 6 giugno 2018, presso la Parrocchia di San Giovanni Battista di Marsciano e con la consegna dello stendardo del Meeting a mons. Giuseppe Ricci, parroco di Marsciano e vicario episcopale della Quinta Zona pastorale. Si tratta di una giornata di riflessione e festa con anziani, malati, disabili, operatori sanitari, volontari e famiglie, che da sei anni si tiene in una delle sette Zone pastorali dell'Archidiocesi. Lo scorso anno il Meeting si è tenuto nella Parrocchia di San Bartolomeo di Ponte San Giovanni (Terza Zona pastorale). Com. stampa a cura di Riccardo Liguori /