In queste sedi - spiega una nota - verranno presentati manoscritti miniati, dipinti su tavola, affreschi, lavori scultorei e di oreficeria appartenenti al rilevante patrimonio artistico eugubino ma anche da fuori regione, provenienti da limitrofe zone marchigiane terremotate nonché opere smembrate, virtualmente ricomposte, come i resti di polittici del cosiddetto pseudo Palmerucci, di Mello da Gubbio o le sculture dei santi Mariano e Giacomo, testimonianza di importanti monumenti funerari probabilmente all'interno della cattedrale eugubina. Nella storia della città si congiungono le vicende di molti protagonisti: famiglie importanti che hanno guidato le istituzioni civiche delle città italiane filo-guelfe (Gabrielli); letterati che hanno commentato la Commedia appena compiuta (Bosone Raffaelli); architetti, quali Gattapone, artefici di sorprendenti soluzioni urbanistiche. Ma anche il "genius loci" di una popolazione dalla forte intensità religiosa, le cui manifestazioni tuttora esistenti intrecciano i valori civici della religiosità (il patrono Sant'Ubaldo) con una spiritualità profonda, tale da offrire da sempre un' interessante occasione di interpretazione anche antropologica: chiave di lettura, questa, particolarmente attuale per un approccio alla storia dell'arte globalizzata. Dante, Gabrielli, Oderisi, sant'Ubaldo, san Francesco sono i riferimenti storici dell'importanza di Gubbio, finora affrontata solo attraverso alcuni studi monografici ma non da visione d'insieme. fonte com