Gli approfondimenti investigativi hanno evidenziato la natura simulata dei crediti utilizzati nelle indebite compensazioni. In taluni casi, a testimonianza del comportamento spregiudicato tenuto dall'indagata, i crediti fittizi utilizzati in compensazione risultavano riferibili ad anni d'imposta antecedenti la costituzione stessa delle società che ne vantavano la formale titolarità. In capo alle imprese accollate ne è derivata una situazione di irregolarità fiscale e contributiva dovuta agli omessi versamenti superiori a 40 milioni di euro, oltre al danno connesso all'esborso di quanto pattuito nei contratti di accollo a favore degli ideatori della frode. Le indagini hanno permesso di intercettare una quota significativa dei flussi finanziari distratti dagli indagati, transitati sul conto corrente della principale società utilizzata nel disegno criminoso, costretta al fallimento. E' stata eseguita pertanto la misura degli arresti domiciliari nei confronti dell'ideatrice del sistema fraudolento, in procinto di allontanarsi dall'Italia per trovare riparo nelle Isole Cayman, nonché del coniuge arrestato in un lussuoso chalet di una nota località turistica Valdostana. Nel complesso, sono stati contestati a 9 soggetti i reati di cui alla Legge Fallimentare, eseguendo sequestri preventivi finalizzati alla confisca di beni immobili, autovetture, imbarcazioni, conti correnti e quote societarie per un importo complessivo pari ad oltre 4,5 milioni di euro. fonte com