"Viviamo - ha spiegato Pizzetti - in un mondo in cui la trasmissione di rapporti avviene sempre di più utilizzando dati e ricevendo servizi attraverso modalità digitali. In mezzo a questo scambio si trovano i dati che possono essere, con o senza consapevolezza, tenuti o archiviati per finalità diverse da quelle per cui è stato chiesto il servizio. Queste informazioni vengono poi trattate per conoscere le abitudini complessive della società: cosa pensa, cosa desidera, che tipo di prodotti voglia comprare. I dati, quindi, si presteranno ad essere monitorati per le più diverse motivazioni. Come è chiaro stiamo parlando di cose importantissime, discutiamo del nostro presente ma soprattutto del nostro futuro. Lo scopo di questo regolamento europeo è dunque quello di proteggere i dati personali delle persone fisiche ma nello stesso tempo di garantire la libera circolazione dei dati per non creare ostacoli all'economia europea che, per rimanere competitiva, dovrà anche lei utilizzare dei dati. Perché questo possa avvenire è necessario che i cittadini possano avere completa fiducia sul fatto che i dati vengano protetti". Ogni azienda, per poter recepire correttamente in nuovo Regolamento, dovrà come prima cosa valutare i rischi che il trattamento dei dati di cui è in possesso possono far correre alla persona fisica. In base alla valutazione del rischio sarà possibile decidere quali misure organizzative, tecnologiche e informatiche introdurre. "La nostra percezione – spiega Matteo Brutti, presidente della Sezione Servizi Innovativi e Tecnologici di Confindustria Umbria - è che sicuramente le aziende abbiano affrontato e stiano affrontando con grande impegno progetti di adeguamento, in particolare se parliamo di strutture di grandi dimensioni e di ambiti di mercato legati al consumatore finale. Per quanto riguarda le Pmi, la sensazione è che ci sia ancora qualche perplessità nell'affrontare il problema e tale ritardo è spesso dovuto alla convinzione che alcuni requisiti della nuova normativa siano delle vere e proprie sfide tecnologiche ed organizzative". In questo scenario Confindustria Umbria ha strutturato un apposito servizio (analisi gratuita; ricerca soluzioni per supportare le imprese a individuare le migliori soluzioni operative per l'allineamento con gli adempimenti previsti dalla normativa. abstract fonte com