Allora fu deciso di progettare e realizzare un luogo come questo per assicurare, in caso di calamità naturali, un sicuro ricovero proprio per i beni culturali mobili, dalle campane delle chiese, ai dipinti, alle statue, agli arredi. Ed il nostro obiettivo, la nostra sfida ora è quella di poter ricostruire gli edifici pubblici, le chiese, i musei che sono stati danneggiati, e poter allo stesso tempo ricollocare tutti i beni mobili nei luoghi di origine".Riguardo alla fase attuale, quella ormai della ricostruzione, la presidente Marini ha auspicato che "prosegua il lavoro di squadra istituzionale e la collaborazione tra Regione, Governo e Commissario per la ricostruzione". "In occasione di ogni difficile circostanza legata ad un terremoto – ha affermato Marini – noi abbiamo sempre cercato di far tesoro dalla precedente esperienza per elevare le competenze e la cultura della prevenzione e quella del governo di impegnativi compiti amministrativi per la gestione delle relative ricostruzioni". "Ed anche in questa circostanza, ed è per questo che mi rivolgo al Governo – ha detto la presidente Marini -, vorremo poter continuare crescere, a fare un ulteriore 'salto di scala', sia in prevenzione sia nella vera e propria ricostruzione, soprattutto del patrimonio artistico ed architettonico che ho sempre definito 'il grande ferito' di questo terremoto. Anche perché questa volta, più delle altre, dovremo misurarci con la ricostruzione di antichi borghi come di interi centri storici collocati all'interno di un Parco, che richiedono una particolare cura ed attenzione, proprio perché si tratta, nel suo insieme, di uno straordinario patrimonio culturale, artistico ed architettonico. E per poter svolgere al meglio questa opera – ha concluso la presidente - la collaborazione e la cooperazione istituzionale è e sarà fondamentale". fonte com