City Information Service | Direttore responsabile Piero Pianigiani

Giovedì 01 Novembre 2018 12:21

Ordine Giornalisti: la nostra autoriforma e’ al vaglio della politica. Cosa decideranno gli abolizionisti ?

(CIS) – Roma/Perugia nov. - Il varo del Progetto di Riforma dell'Ordine dei giornalisti ha teoricamente aperto un'era nuova. Perché ''teoricamente'? Perché le buone intenzioni del Consiglio Nazionale dell'Ordine potranno diventare concrete solo dopo l'approvazione del Governo (il Ministero della Giustizia è vigilante) e del Parlamento. Intanto ci dobbiamo accontentare di un atto consiliare di precisa volontà che ha la forza di un'approvazione d'aula (CNOG) a larghissima maggioranza. Atto che è stato immediatamente trasmesso ai più alti, e coinvolti, rappresentanti del Governo e ai responsabili dei Partiti presenti alla Camera e al Senato. Lo scrive ai colleghi in una nota Gianfranco Ricci, consigliere nazionale dell'Ordine, unico professionista in rappresentanza dei colleghi Umbri. "Il Governo e soprattutto il Sottosegretario con Delega all'Editoria Vito Crimi, attendevano questa manifestazione di intenti. Per valutarla e – come annunciato - ''per prendere le conseguenti decisioni''. Una frase sibillina quella di Crimi che - è noto - ha più volte manifestato l'intenzione (personale?) di abolire l'Ordine perché, a suo avviso, chi ha voglia di scrivere e di informare (per via telematica) può essere giornalista, senza sottoporsi ad un accesso regolamento e senza i vincoli delle norme deontologiche che disciplinano l'operato dei giornalisti (prof e pubblicisti) iscritti all'Ordine. Ora attendiamo che la politica – non soltanto il Sottosegretario - si esprima. Jungla senza regole? O attività professionale disciplinata soprattutto nell'interesse dei cittadini che hanno il diritto di ricevere notizie vere, verificate e non immesse in rete da chi apre bocca e dà fiato? Nel giro di poche settimane – sottolinea Ricci nello scritto - sapremo se l'Autoriforma varata qualche giorno fa dal Consiglio Nazionale dell'Ordine ha quantomeno frenato gli intenti abolizionisti. segue

 

"Questa Riforma la esamineremo d'ora in poi nel dettaglio, con i colleghi umbri che con la mia e-mail sono stati i primi in Italia a leggerla per intero. Cinque ore prima della Conferenza stampa convocata dal Presidente Carlo Verna. E' evidente che una così significativa ''rivoluzione'' meriti un po' di analisi e qualche dubbio. Come quello – lo cito a buon esempio- prospettato da quattro colleghi perugini che, leggendo le righe della Disciplina transitoria per l'accesso al professionismo, hanno palesato il timore che per ''le figure professionali sviluppatesi in Rete con le nuove tecnologie'' avessimo previsto una specie di scorciatoia per ottenere l'iscrizione all'elenco dei pubblicisti. Ho subito tranquillizzato chi ha avuto la cortesia di telefonarmi. Ed ora aggiungo la dichiarazione più autorevole del Presidente Carlo Verna, interprete numero uno di quanto abbiamo scritto nella Riforma : ''Come Ordine siamo certamente interessati a coinvolgere l'attenzione dei molti soggetti che operano in Rete, taluni anche già capaci di testimoniare un desiderio di autoregolamentazione. Tuttavia, fino a quando non saranno concretamente praticabili i nuovi percorsi dell'Accesso all'albo professionale, ognuno, anche i frequentatori delle tecnologie, potrà chiedere l'iscrizione all'Albo dei pubblicisti, però sottoponendosi al tradizionale itinerario: domanda e due anni di collaborazioni non gratuite. Nessuna scorciatoia''. A tutti i colleghi umbri inseriti negli indirizzi telematici di questo messaggio (e anche a quelli che ancora non vi sono iscritti) ripeto ciò che scrissi più di un anno fa: se avete desiderio di chiarimenti su ciò che accade all'interno del Consiglio Nazionale, Riforma compresa, rivolgetemi, con ogni mezzo a me, unico rappresentante professionista dell'Umbria all'interno del Cnog. Sarò, come sempre, ben lieto di onorare il dovere che mi compete da quando mi avete eletto". Gianfranco Ricci


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