La comunicazione - ha proseguito Mercalli che ha anche ringraziato la Regione Umbria per la collaborazione e la messa a disposizione del prezioso deposito di Santo Chiodo a Spoleto, dove sono state messe in sicurezza circa 6500 opere - diviene così conoscenza di operazioni tecniche che vanno dalla selezione delle macerie, ancora in corso in numerose chiese di Norcia e degli altri comuni, ai primi prelievi delle opere mobili, avvenuti con le squadre di pronto intervento anche quando le macerie non erano ancora state sgomberate dall'interno degli edifici, alla raccolta e catalogazione dei frammenti di affreschi, come nel caso emblematico di San Salvatore a Campi, per i quali sono in corso progetti di ricomposizione per una loro ricollocazione, curati dall'Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro del MIBAC". "La ricostruzione del patrimonio culturale non è soltanto necessaria e dovuta - ha sostenuto Marini -, ma dovrà essere anche un simbolo della rinascita del territorio. Ed il racconto "in diretta" del restauro delle opere e degli edifici storico-culturali potrà essere anche un grande momento di promozione della nostra regione. Ma questo momento ci permetterà di creare un modello di ricostruzione che migliori il livello di sicurezza del patrimonio culturale, così come è avvenuto, nel 1979 e nel 1997, per le abitazioni ed il patrimonio privato. Contemporaneamente andrà assicurato anche un lavoro accurato di prevenzione su tutto il territorio regionale. E ciò, ricostruzione e prevenzione, potrà avvenire soltanto attraverso la massima collaborazione tra tutti i soggetti, Stato, Regioni, Enti locali, Diocesi, Università ed enti di formazione e di ricerca, che sono impegnati in questo grande processo, così come è avvenuto nella fase dell'emergenza post-sisma con il contributo prezioso dei nuclei specializzati e dei volontari della Protezione Civile. Non sarà un lavoro breve – ha concluso la presidente Marini – ma sarà un lavoro che restituirà un patrimonio di fede, di storia, di cultura ed anche colonna portante dell'economia umbra, ai nostri cittadini che potranno tornare ad avere a disposizione questa autentica ricchezza". fonte com