Questa infrastruttura regionale umbra realizzata con fondi della Regione e dello Stato (Unita' d'Italia; circa 60 milioni di euro spesi ed altri 3 mln per i collegamenti stradali provinciali) serve un bacino potenziale di oltre 1 milione di utenti-passeggeri considerando le zone dell'aretino, del senese, ma anche delle Marche, Fabriano, Tolentino, Civitanova; la Sase con i suoi 35 dipendenti garantisce i voli (oggi in orario invernale solo Londra, Catania e Tirana – ndr-) e servizi (che possono aumentare ancora) in modo pariticolare con la nuova area sterile, questi miglioreranno sensibilmente. Gli spazi per le sale d'imbarco saranno adeguati, piu' ampi, cosi' come l'area shopping che per altro continua a perdere le attivita' commerciali che erano rimaste operative, ma con la caduta di oltre il 10% dei passeggeri (lo stop ai voli nel 2017 per scelte unilaterali delle Compagnie; solo Bucarest di Wizzair ha provocato una perdita di oltre 28mila pax) era inevitabile. Nella Galleria commerciale ha chiuso a fine gennaio Rocco Ragni, (abbigliamento) dopo 3 anni di presenza; in passato avevano chiuso altre attivita, ottica e valigeria', rimanendo oggi operative AboutUmbria (una associazione culturale di promozione del territorio e dell'artigianato regionale, delle eccellenze enograstronomiche), Tartufi Fortunati, Anna Luchetti chachemire, Marina Militare che cambiera' zona avendo interesse di restare in aerostazione, prima dei controlli sicurezza/imbarco. Parlavamo di servizi all'utenza: con l'arrivo del nuovo direttore Solimeno e' nata una zona bimbi, e' stata garantita una rete di WiFi libera, una nuova segnalatica interna ed esterna (anche per le societa' di Rent Car con parcheggi riservati che oggi sono penalizzati perche' in posteggi non asfaltati) nuova pubblicita', e da ieri anche un "pianoforte condiviso" al servizio di chi parte e di chi arriva, per gli appassionati di musica, ricordando che il Comune di Perugia aveva gia' organizzato in periodo estativo, momenti concertistici di benvenuto. Certo i voli sono la base dello sviluppo dello scalo, ma servono fondi (regionali e privati - ndr-; si parla di 3 mil di euro all'anno) per permettere a Sase di realizzare accordi con compagnie che siano in grado di garantire voli nazionali e internazionali, duraturi nel tempo, come lo e' stato e e' per il Londra di Ryanair, "nato" nel 2006. pp