Mercoledì 10 Aprile 2019 15:01

Dopo la Campania, Puglia, e l’Umbria collana “La voce del Folk”, diretta da Antonello Lamanna arriva in Calabria

(CIS) – Perugia apr. - Il libro nasce dal progetto di ricerca "Voxteca" dell'Università per Stranieri di Perugia che dal 2001 sta esplorando in tutta Italia la situazione linguistica e musicale. Dopo la Campania, la Puglia, e l'Umbria e la volta della Calabria in cui si esplora il mondo delle sonorità tradizionali con una particolare approfondimento agli aspetti linguistici, alla lingua della musica. L'indagine, iniziata negli anni Novanta, fa parte di una ricerca molto più ampia, che ha documentato ampiamente, sia da un punto di vista linguistico che etnomusicale, una vasta area della Calabria, con un focus sulla comunità di un paese del Crotonese (Mesoraca, kr), e s'inserisce nell'ambito del progetto di ricerca scientifica "Voxteca" del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell'Università per Stranieri di Perugia. Dopo le prime e storiche ricerche etnomusicologiche svolte sul campo lo scenario è totalmente mutato. Nonostante le modificazioni nell'assetto economico-sociale e negli equilibri di egemonia e di potere, così come nei modelli sociali, sono rimasti vitali alcuni elementi di carattere folclorico. Questi, oltre che nella memoria dei più anziani, sono presenti in alcune forme rituali, anche se rispetto al passato hanno sostanzialmente cambiato funzione, collocazione e significato. Le loro tracce sono visibili ad un orecchio attento nelle riproposte dei nuovi gruppi e nei sporadici revivalismiche comunque corrispondono alle nuove esigenze di radicamento, di protagonismo e di socialità.  segue

La memoria e la stessa pratica dell'antico patrimonio musicale risulta ancora abbastanza evidente; queste eterogenee manifestazioni, pertanto, presentano un forte interesse in un'epoca di veloci e imponenti trasformazioni socioculturali, di estesi processi di mobilità, di frequente spaesamento e di collettive solitudini. Il lavoro si compone di un documentario in dvd e di due cd audio attraverso i quali, anche se con modalità differenti, si vuole dare un'idea della sfera acustica e presentare gli elementi chiave della ricerca: l'analisi della lingua e del dialettocome chiave di lettura per interpretare e leggere il territorio anche attraverso l'ascolto delrepertorio musicale dei canti tradizionali; della narrazione orale, dei riti funebri; degli spazi sonori del mito/rito del Venerdì̀ santo e del lessico della settimana santa fino alla lingua dei pastori. «Al Centro dell'attenzione di questa ricerca – ha spiegato Antonello Lamanna– ci sono state quelle varietà linguistiche di tradizione orale che l'abitudine ci induce a definire 'dialetti'. Si tratta, invece, di lingue 'naturali' affidate alla competenza dei 'parlanti' e non a grammatiche e apparati normativi codificati dall'esterno. La trafila dell'oralità su cui si basa la loro trasmissione, e che per secoli è stata la loro forza, col mutare dei modelli sociali e culturali e l'avvento di tecnologie che rivoluzionano i sistemi di comunicazione, rischia di diventare motivo di debolezza. Oggi, perciò è fondamentale riflettere – ha continuato Lamanna– sull'importanza di varietà linguistiche che hanno rappresentato un forte strumento di coesione, inscindibilmente legate all'interpersonalità dei rapporti, al gruppo e al territorio.Raccogliendo le testimonianze dei protagonisti, che rifiutano di interrompere la continuità generazionale – ha concluso Lamanna– alcune parlate, altrimenti condannate all'oblio, potranno forse tornare ad essere protagoniste» fonte com abstract

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