City Information Service | Direttore responsabile Piero Pianigiani

Martedì 15 Ottobre 2019 15:57

Confcommercio: l'innovazione alla base della ripresa. Richieste di nuove strategie

foto archivio Confcommercio foto archivio Confcommercio

(CIS) – Perugia, ott. Innovazione e' futuro; da una piccola regione come l'Umbria puo' partire un grande segnale per tutta l'Italia visto che alcune imprese operano nell'innovazione e nell'IT, qui.  La Confcommercio e' convinta di questo cambio di passo, come sollecitato dalla relazione del presidente Giorgio Mencaroni dinanzi ai candidati presidenti, centrosinistra e centrodestra, Bianconi e Tesei. "Perché si possa realizzare la visione di un'Umbria dell'innovazione diffusa, al servizio dei cittadini e di tutte le imprese umbre, Confcommercio propone una figura professionale nuova, un vero e proprio assistente digitale, che entra nelle piccole aziende e crea sinergie, facilita l'adozione di soluzioni digitali personalizzate, ottimizzando così – e' detto in una nota - anche l'efficacia degli incentivi pubblici all'innovazione, garantendone soprattutto l'efficacia nel tempo. "E' giunto il momento di invertire la rotta, di politiche per l'Umbria che vadano oltre la gestione del quotidiano o dell'emergenza, ma rispondano ad una visione complessiva e coraggiosa. Per questo - ha detto Giorgio Mencaroni presidente Confcommercio -  le imprese del terziario hanno individuato cinque priorità sulle quali costruire un nuovo progetto di sviluppo, sulle quali chiamano alla riflessione la politica e la comunità regionale". Giorgio Mencaroni, presidente di Confcommercio Umbria ha aperto così il suo intervento nell'incontro con i candidati umbri alla Presidenza della Giunta regionale Vincenzo Bianconi e Donatella Tesei, ieri alla Sala dei Notari di Perugia. Credito, tassazione, infrastrutture, concorrenza sleale, burocrazia: per Confcommercio sono fronti sempre aperti, sui quali bisogna intervenire efficacemente per creare l'habitat necessario allo sviluppo. segue

Ma oltre a questo, e più di questo, il presidente delle imprese del commercio, turismo, servizi, trasporti (sviluppo strade,ferrovie e aeroporto – ndr-) e professioni ha chiesto impegni chiari a chi governerà l'Umbria su cinque priorità individuate dalle imprese in un ottica di strategia di rilancio, attraverso il percorso di progettazione partecipata Confcommercio all'opera per l'Umbria, che ha coinvolto nell'ultimo anno più di 150 imprese, con il contributo di esperti e docenti universitari."L'Umbria che punta sul capitale umano è la prima di queste priorità – ha aggiunto il presidente Giorgio Mencaroni - ; occorrono più risorse per la formazione di imprenditori e addetti, per sviluppare maggiore capacità manageriale e cultura di impresa, con particolare riferimento ai percorsi di Istruzione Tecnica Superiore (ITS) come modello da replicare per il turismo e per il settore ICT. E rivedere l'attuale modello di incrocio tra domanda ed offerta di lavoro nell'ottica di una reale integrazione pubblico-privata, che incrementi il matching a tutto vantaggio di giovani ed imprese". Quattro richieste quindi: sensibilizzare, informare e formare cittadini e imprese in materia di competenze digitali di base, ottimizzando il lavoro coordinato dei vari soggetti pubblici e privati che operano su questo fronte; aumentare le risorse in favore dell'innovazione delle imprese, potenziando il ruolo dei Digital Innovation Hub delle associazioni d'impresa per azioni di affiancamento, assistenza digitale e matching tra domanda ed offerta di innovazione; garantire ai cittadini e alle imprese la possibilità di usufruire on-line della maggior parte dei servizi degli uffici pubblici; favorire gli ecosistemi di iniziativa privata per le start up e lavorare per la realizzazione in Umbria delle infrastrutture digitali che possano renderla un polo di attrazione per personalità creative e progettualità innovative. L'Umbria, come l'Italia, è in forte ritardo in termini di innovazione: con meno Marchi e domande di brevetti, meno investimento in ricerca e sviluppo. Oggi molti piccoli imprenditori si sentono "schiacciati e confusi" dall'avanzata delle tecnologie digitali e dalla concorrenza dell'e-commerce, che in Umbria conta 284 imprese: 206 nella provincia di Perugia, (2009/2018 +133); 78 nella provincia di Terni (2009/2018 +52). Il settore delle imprese ICT e innovative non trova un ecosistema favorevole al proprio sviluppo. Nel 2018, sono state 188 le start up innovative (2% totale Italia). abstract fonte com

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