Sottolineata , inoltre, la jungla lessicale che, nell'ambito di certi Social, caratterizza''i più assurdi modi di mandare in scena descrizioni o dettagli che straziano la dignità delle persone, specialmente delle donne ''. Tutto storto? Belle ventate di più fresca fiducia arrivano, in effetti, non soltanto da quei larghi settori del giornalismo che, anche con Corsi come questo, agitano la bandiera di una diversa civiltà, ma pure dai tanti giovani che manifestano la voglia di far barriera contro l'arroganza linguistica e narrativa. Un buon esempio l'hanno proposto in aula e decine di studenti che, al termine del confronto complessivo, hanno fornito, addirittura, con scenette dialoganti, dimostrazioni di consapevole maturità. E quindi di incitamento. E' evidente che dai giovanissimi si può e si deve partire per modificare un andazzo che – secondo statistiche lette dai competenti relatori – è raggelante: ''Una donna su quattro subisce violenza. Non soltanto sessuale, ma...semplicemente fisica (percosse) o psicologica . Molte sono mogli, fidanzate o ex. La loro età va dai 14 ai 65 anni. Il 21% sono studentesse. Parecchie donne turbate o assediate dagli eccessi maschili operano nelle redazioni. In senso più lato e più tragico emerge un quadro terrificante: quasi 200 all'anno sono i femminicidi. E molto spesso la narrazione dei femminicidi o di altro tipo di violenza rivela accenni di intollerabile maschilismo. Quasi a sussurrare il sospetto che quelle donne ammazzate se la siano cercata con parole, atteggiamenti o eccessi di libertà individuale''. Sono stati forniti tanti elementi per riflettere, capire, annunciare propositi. Incalza l'esigenza di una diversa cultura. E dove non arriva la pienezza culturale è giusto che si collochi la mano ferrea della legge, come ha rilevato il Procuratore della Repubblica Fausto Cardella, lineare ricostruttore delle tappe che dal 2009 in poi hanno spinto il Parlamento dapprima a individuare il nuovo reato di stalking (atti persecutori), quindi a prevedere misure cautelari per il persecutore che, in caso di ulteriore menefreghismo, può anche essere incarcerato.''. Ha aggiunto Cardella: ''Dal luglio 2019 vige il Codice rosso, che per le Forze dell'Ordine e i magistrati prevede urgenza di interventi (entro 3 giorni dalla segnalazione, l'immediato divieto di avvicinamento alla perseguita (da 6 mesi a 3 se si sgarra) e pene durissime, da 8 a 14 anni, se la vittima viene deformata nel viso.''.Un'ulteriore ''conquista forte'' riguarda la drastica punizione di un'odiosa abitudine ormai parecchio diffusa: ''la divulgazione illecita di immagini fortemente esplicite. Immagini propalate senza il consenso della persona ritratta''. La cronaca - si sa – ci racconta spesso che molte di queste immagini vietate riguardano donne, spesso molto giovani, riprese in intimità e poi, per vendetta, date in pasto alla più ampia morbosità. Ora chi esercita la nobile funzione della giustizia non solo può, ma anche deve, intervenire con indispensabile asprezza contro chi sfregia telematicamente la bellezza di un sorriso regalato e di un generoso o innamorato abbraccio . Di Gianfranco Ricci