Sempre piu' "rider" per consegne di cibo; prima del 2000 c'erano i "pony-express"
(CIS) – Perugia dic. – Oggi sono i rider, i giovani italiani e stranieri che consegnano a richiesta, cibi pronti grazie ad un algoritmo su App; ieri su La Nazione, un lungo articolo dal titolo "Vita da rider, scatta la legge, i dubbi restano" che documenta come si muovono e quanto riescono a mettere in tasca quei soggetti che sfrecciano, chi in bici, (anche a pedalata assistita oggi) chi in vespa o motorino in una giornata, in un mese. Questa "esperienza" di lavoro viene dall'estero, dove le grandi societa' imperano e dettano legge: in Italia negli anni andati c'erano i "pony express" che consegnavano di tutto, meno in quel periodo storico i cibi pronti. Si andava dai documenti, al farmaco che un anziano non era in grado di acquistare da solo in farmacia, da contratti di vendita vetture, foto, fiori, liste di nozze, regali natalizi, tanti in questo fine anno. Dal 1984 era operativa (fino al 2007) a Perugia una societa' di servizi che consegnava di tutto: anche li c'era un sistema tecnologico all'avanguardia: un ponte radio (in fonia) con concessione ministeriale che "impartiva" disposizioni di consegna ai vari soggetti motorizzati. Il motto di quei giovani era "lascai fare agli altri quelloc he gli altri possono fare per te". Una centrale operativa (come poi i radiotaxi) con tanto di dipendente della societa' che chiamava l'uno o l'altro vettore a seconda della zona di riferimento. Ma allora si applicavano i contratti: servizi ausiliari al commercio", con stipendio mensile e premio per i periodi caldi di superlavoro come Natale, Capodanno, le festivita' in genere. C'e chi tra i dipendenti ricorda di aver trasportato un maxibusta con tanto di auguri dipinti a mano, chi fiori per l'innamorata, chi un maxi-bacio al cioccolato, commissionato da un anonimo per la sua fidanzata. segue