Lunedì 03 Febbraio 2020 13:46

Perugia: Verso il centenario dell'Istituto Don Bosco (1922-2022). Intervenuti Bassetti, la presidente della Regione Tesei e tante personalita'

(CIS) – Perugia feb. - La "Festa del Don Bosco 2020" ha aperto a Perugia, ieri domenica, il triennio di preparazione al primo centenario della presenza salesiana nel capoluogo umbro (1922-2022), i cui eventi sono stati presentati in conferenza stampa il 30 gennaio. Al primo di questi eventi sono stati invitati il cardinale Gualtiero Bassetti, la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, il vice sindaco di Perugia e assessore alla scuola Gianluca Tuteri, il pro rettore dell'Università degli Studi Fausto Elisei e la pro rettrice dell'Università per stranieri Dianella Gambini. I relatori si sono confrontati sulla linea tracciata da san Giovanni Bosco, tema della "strenna 2020" del Rettor maggiore dei Salesiani: "Buoni cristiani e onesti cittadini", che il cardinale Bassetti ha definito «una formula che racchiude l'"umanesimo" educativo di Don Bosco. Il punto di partenza è quindi la sfida formativa che è al centro del carisma salesiano». Il presule ha esordito ricordando le «migliaia di giovani che in questi decenni sono passati e, direi cresciuti,  grazie alle opere salesiane: le scuole, anzitutto (media, licei classico, scientifico, linguistico e attualmente il Centro di formazione professionale, ndr), ma anche gli oratori, il convitto (oggi residenza universitaria, ndr). Tutto ciò testimonia quanto abbia inciso nel nostro tessuto sociale l'opera educativa e formativa offerta in un secolo sui passi di Don Bosco». «Viviamo in una città, Perugia, e in una terra, l'Umbria, dove armonia e bellezza si fondono – ha detto il cardinale Bassetti –. Ma se non educhiamo le nuove generazioni alle cose grandi, al desiderio di avere più vita, se non appaghiamo in loro il bisogno di infinito, in una parola, di Dio, corriamo il rischio che i nostri ragazzi diventino schiavi dell'immanente, di "falsi profeti", dell'imperativo del "tutto e subito", di specchietti per le allodole che promettono vie illusorie per una felicità effimera e forviante. segue

 

Proprio da una realtà come quella perugina, sensibile alle problematiche sociali, ricca di un umanesimo con radici antiche e consolidate, potrebbe partire il progetto per fare della nostra terra un vero laboratorio nel nome dei giovani e per i giovani». «Come comunità ecclesiale – ha concluso il presule – accogliamo con fiducia iniziative o decisioni che vanno incontro alle esigenze della comunità, come siamo voce critica davanti a scelte o progetti che minano la persona e la società stessa, nel costante dialogo con tutti i protagonisti dell'agire sociale. Il bene comune è ciò che deve animare l'impegno di ciascuno. Ed è il fine che Don Bosco ha indicato con la sua azione profetica, quanto mai attuale, che anche a Perugia ha portato in un secolo straordinari frutti».    Fonta cura R.L.    ALTRO SERVIZIO IN PAGINA

 

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