"Questo – ha rilevato Carmelo Campagna - è solo il primo di una serie di interventi finalizzati al supporto alle imprese nella diversificazione dell'approvvigionamento finanziario rispetto al canale tradizionale bancario, che la finanziaria della Regione Umbria sta approfondendo. Quest'iniziativa rappresenta anche una modalità per innalzare il livello di cultura finanziaria delle imprese della nostra regione e per supportarle nella complessità crescente, anche con gli strumenti più evoluti che il mercato mette a disposizione". Il totale della ricchezza liquida in Umbria è stimato intorno ai 36,8 miliardi di euro. Rispetto a questa disponibilità, Fiar Umbria avrà una dimensione compresa tra i 30 e i 50 milioni. Il Fondo investirà in operazioni attraverso strumentidi debito emessi da Pmi umbre, Private Placement, Minibond, strumenti di quasi equity, Obbligazioni convertibili e Investimenti diretti nel capitale di Start-up e spin-off innovativi di aziende mature. La filiera sarà sovraintesa da un Comitato di indirizzo degli investitori, costituito a livello locale da Confindustria Umbria. A maggior tutela degli investitori, la selezione e il monitoraggio delle imprese finanziate o partecipate, sarà curata con un doppio passaggio: dapprima dall'advisor locale Gepafin e poi dal team di gestione della SGR Azimut Libera Impresa che amministrerà il fondo. Fonte com