Per Thomas DE LUCA (M5S) "dobbiamo ragionare su uno strumento che non si limiti al minimo indispensabile, da organo passacarte dei dati prodotti dalle forze dell'ordine, ma come strumento integrato con commissioni e comitato di controllo per individuare strumenti legislativi che vadano a costituire un vaccino, un muro nei confronti delle infiltrazioni della criminalità organizzata. Tutti questi fenomeni - ha aggiunto come riporta in una nota - si sviluppano nella penombra, in spazi dove non c'è visibilità, se lo Stato li riempie non c'è ossigeno per la criminalità organizzata. Occorre portare in commissione antimafia le varie vulnerabilità del territorio. In primo luogo i rifiuti: dove ci sono gestioni virtuose, lo spazio occupato da una risposta che viene dalla ragione, non c'è possibilità di infiltrazione, vedi l'operazione 'Demetra' della Dda di Firenze che ha evidenziato la gestione dei rifiuti che ha interessato i due inceneritori della conca ternana. Stefano pastorelli (Lega): "È un atto dovuto ma non scontato. le commissioni devono portare dei frutti. come gruppo lega c'è ampio favore per l'istituzione di questa commissione d'inchiesta, siamo pronti e disponibili a collaborare a 360 gradi su questo tema. un argomento di cui dobbiamo discutere senza avere paura e ci prendiamo l'impegno concreto di portarla avanti e di essere produttivi". Vincenzo BIANCONI (MISTO) "Le mafie hanno iniziato ad infiltrarsi da anni, con attività economiche di dubbia origine. Oggi il tema è pesante e va affrontato con forza. Positiva dunque l'istituzione di questa Commissione di inchiesta, che deve fare fronte all'arrivo di organizzazioni che attecchiscono dove ci sono economie in crisi e opportunità di fare profitti. Dobbiamo dare quindi un supporto al tessuto imprenditoriale sano della regione, per evitare che il mondo delle imprese diventi vulnerabile a capitali di dubbia provenienza. Andrà elevato poi il grado di attenzione sugli appalti pubblici, creando una maggiore ricaduta sociale per l'umbria ed un ostacolo per chi vuole infiltrarsi. non dobbiamo avere paura di affrontare con determinazione tutto ciò che permette a queste muffe di proliferare nell'ombra". "Alcuni strumenti introdotti nella precedente Legislatura potranno tornare di aiuto. Le audizioni di questi giorni della Commissione nazionale antimafia e l'inchiesta svolta in questi mesi - ha detto Fabio Paparelli (pd) - dimostrano la necessità di uno strumento regionale di inchiesta che faccia luce sui tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata. Alle infiltrazioni della Ndrangheta in Umbria e al traffico di droga la Commissione di inchiesta - e' detto nella nota - dovrà prestare particolare attenzione. Gratteri ha dichiarato che questa associazione criminale è presente in Umbria in modo capillare, sfruttando droga e riciclaggio di denaro. L'illegalità mina anche la libertà di impresa e il sistema economico. Soprattutto in una regione che deve ancora affrontare il tema della ricostruzione. Per Roberto MORRONI (FI): "Condivido le motivazioni che hanno portato alla proposta di istituzione della Commissione di inchiesta. È necessario alzare il livello dell'allerta rispetto ad un fenomeno che non lascia immune l'Umbria e che deve essere contrastato in ogni modo. Andrebbe però analizzato il tema della diffusione crescente della forza economica delle organizzazioni criminali che trafficano e spacciano droga. Questo settore rappresenta uno dei canali principali di finanziamento delle diverse mafie, anche grazie alla 'tollerata abitudine' del consumo di sostanze stupefacenti, ormai non più connesso a disagio sociale ed emarginazione. Tagliare le risorse finanziarie delle organizzazioni criminali, togliendogli l'ossigeno, sarà possibile solo intervenendo sul traffico e lo spaccio di droga". Per Eleonora PACE (FdI) "questa che stiamo affrontando è una battaglia di civiltà che dobbiamo combattere senza avere paura. Dobbiamo indagare le cause - ha concluso - da cui tutto ciò nasce, intersecandosi con la politica e l'economia della regione. Anche io auspico che la commissione duri per l'intera legislatura, per confrontarci e collaborare appieno con altri soggetti ed attori che affrontano un problema che non è più rinviabile. Non possiamo occuparci delle questioni sono quando esse esplodono, bisogna predisporre una risposta immediata e completa, per approcciare il problema a 360 gradi. In questo momento storico non si può più rinviare: abbiamo il dovere di dare una risposta a tutti gli umbri". Fonte com