Giovedì 27 Febbraio 2020 14:57

Piero Angela su Coronavirus: ''informare, non allarmare''


(CIS) – Roma feb. - di Gianfranco Ricci  - ''Informare, non allarmare: coronavirus e comportamento corretto dei giornalisti''. E' stato questo il tema di una conferenza stampa svoltasi nella sala del consiglio nazionale dell'Ordine con Piero Angela. Invitato, anche per l'alto prestigio scientifico, il giornalista e divulgatore, Piero Angela, che ha garantito un contributo di consapevole equilibrio: ''''Anche per la mia storia – ha detto -mi sento responsabilizzato: il mio Paese va preservato dal contagio del coronavirus, ma anche da un altro contagio, quello della psicosi, che si sta diffondendo soprattutto all'estero: la paura che questo sia un Paese dove non si può più andare''. In una nota del consigliere Gianfranco Ricci, il resoconto della giornata. ''Non sono così allarmato dal virus, spero, come dicono alcuni virologi che il virus rientri abbastanza velocemente, con la nuova stagione e che nel frattempo si trovi un vaccino o qualche farmaco efficace''. Il modo con il quale i i media stanno affrontando l'emergenza? Angela riflette: ''Dipende dalla rete e dai servizi, ma è anche vero che ormai nei telegiornali non si parla quasi d'altro. Ovviamente la gente è interessata, ma anche la massa di notizie in sé può avere l'effetto di creare preoccupazione nelle persone''. E poi: ''Una storia come questa del Corona non l'avevo mai vista in 68 anni di lavoro. Nessuno sa ancora niente della virulenza del contagio, anche se sembra che sia minore di quanto appariva all'inizio in Cina. E comunque il 95% dei contagiati guarisce. In confronto basti pensare che l'influenza, stando agli esperti, causa, invece, dai 300 mila al 600 mila morti l'anno nel mondo''. segue

Il presidente dell' Ordiune, Carlo Verna, rilancia l'appello ai giornalisti già difiuso poco meno di un mese fa: '' E' necessaria un'informazione piena e verificata, senza sottacere gli eventuali rischi e le cautele da attuare, ma sono assolutamente da evitare enfatizzazioni e allarmismi. Serve responsabilità: bisogna fare cronaca senza celare nulla''.Inoltre: '''I nostri comportamenti al di fuori delle regole deontologiche sono anche passibili di sanzioni valutabili dal Consiglio di disciplina dell'Ordine''.Verna, rispondendo ai giornalisti, commenta l'indiscrezione secondo cui il presidente Conte avrebbe chiamato la Rai per chiedere toni più bassi nel racconto del coronavirus. Sottolinea: ''Non né compito del premier chiamare. Poi non capisco perché la Rai e non altri. Ciascuno deve essere responsabile dei proprio comportamento. Per i giornalisti ci sono i direttori delle testate da un lato e l'Ordine dall'altro. Non esistono altri poteri che devono dirci come raccontare ciò che succede. Dobbiamo autodisciplinarci e dare il meglio di noi''. fonte com di GF Ricci.

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