City Information Service | Direttore responsabile Piero Pianigiani

Sabato 09 Maggio 2020 12:13

Serafico di Assisi: numero verde per richieste dei genitori in difficolta'. Di Maolo, stanchi che le categorie piu' deboli vengano dimenticate

(CIS) – Assisi mag. – Per dare un sostegno concreto alle famiglie dei ragazzi con disabilità gravi, che stanno facendo i conti ormai da diverse settimane con la gestione di una quotidianità spesso difficile e complicata, l'Istituto Serafico di Assisi ha attivato su tutto il territorio nazionale un numero verde attraverso il quale un'equipe multidisciplinare di medici e professionisti potrà rispondere alle richieste dei genitori in difficoltà. Per parlare con gli esperti del Serafico basterà contattare il numero verde 800 090 122, che sarà attivo tutti i pomeriggi, dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 17. "Se le istituzioni si stanno preoccupando - comprensibilmente - della riapertura di parrucchieri, estetisti e ristoranti, è doveroso ricordare loro – ha aggiunto acnora la Presidente Di Maolo - che nessuno e a nessun livello istituzionale ci ha saputo dire come e quando potremo rimettere in moto tutte quelle attività sanitarie e sociosanitarie che sono fondamentali alle persone per vivere con dignità. Le attività per i disabili devono essere ripensate e fatte ripartire il prima possibile, perché queste persone rischiano di perdere le autonomie conquistate e i progressi raggiunti dopo lunghi periodi di riabilitazione. C'è inoltre in ballo il futuro delle nostre strutture e quello di tanti lavoratori che per anni hanno seguito la vocazione del prendersi cura - sottolinea Francesca Di Maolo -. Siamo stanchi di accettare passivamente che le categorie dei più fragili vengano costantemente dimenticate, l'intera collettività deve farsene carico, a partire da ogni livello istituzionale. La possibilità di erogare "servizi alternativi" andando in deroga a normative vecchie e assolutamente lontane dai bisogni delle persone con disabilità rappresenta una grande opportunità per riprogettare un welfare a misura delle persone. Per la prima volta ci è concesso di effettuare dei progetti personalizzati ed è questa la strada da perseguire per una vera ripartenza: superare la burocrazia e passare da un welfare che si basa sulla standardizzazione dei bisogni e dei servizi, ad un welfare che risponde con servizi differenziati ai bisogni della persona". segue

"Voglio avere fiducia nelle istituzioni - auspicando che non prevalgano quelle stesse logiche di contenimento della spesa che hanno caratterizzato gli interventi di assistenza sanitaria degli ultimi anni – e voglio sperare che sappiano finalmente riconoscere alle persone più fragili il diritto di sentirsi a pieno titolo parte della società. Dobbiamo trarre da questa pandemia una lezione da non dimenticare: non ci sarà progresso per nessuno – ha concluso la presidente Francesca Di Maolo - se non sapremo prenderci cura delle persone più vulnerabili! E se vogliamo davvero creare nuovi posti di lavoro, creiamoli liberando energie e risorse per la cura delle persone. Questo non deve essere il momento di una nuova rivoluzione industriale, ma che sia l'ora della prima rivoluzione della cultura della cura". Fonte com abstract
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