Dopo mesi di privazione anche della santa messa con il popolo, ora siamo qui, in questo Santuario, caro alla memoria di tutta la comunità regionale e oltre. Chiediamo stasera a Gesù, Amore Misericordioso, la guarigione per i malati, la completa remissione per tutti i contagiati, la beatitudine eterna per i morti. Lo chiediamo al Dio della Misericordia, anche per intercessione della beata Speranza di Gesù, fondatrice di questo santuario e delle Famiglie dell'Amore Misericordioso, nel giorno in cui cade il sesto anniversario della sua beatificazione, che avvenne proprio qui, nel piazzale antistante, alla presenza di decine di migliaia di persone provenienti da tutto il mondo". "Riviviamo stasera quel giorno di giubilo, mentre celebriamo la Solennità di Pentecoste – ha proseguito il cardinale –. Il dono dello Spirito Santo, lo Spirito di Dio, che sana e che salva. Lo Spirito mette nel cuore dei credenti un'energia misteriosa. Tocca a noi alimentarla, diffonderla, perché anche tanti nostri fratelli e sorelle vengano accesi dall'amore di Dio. La Pentecoste ci invita ad essere missionari della gioia, ad abbandonare le sicurezze dei nostri orizzonti limitati per annunciare il Vangelo, la bella notizia della resurrezione, a tutte le "periferie del mondo", come ci ricorda sempre Papa Francesco. Stasera chiediamo in particolare allo Spirito, Signore della vita, di scendere con forza sulle nostre comunità, sulle nostre città, nei luoghi di cura e di sofferenza, sulle case degli uomini e delle donne di tutto il mondo, e nelle situazioni di chi non ha casa e non ha affetti o persone care che si prendono cura di loro». Madre Speranza, ha evidenziato il presidente della Cei, «nel mistero della donazione completa al Signore, è stata arsa dal fuoco dell'amore; lo Spirito Santo l'ha modellata perché fosse segno del Cristo, sofferente ma anche risorto e vicino a ogni uomo. Nella vicenda biografica della Madre di Collevalenza cogliamo i segni dei grandi sconvolgimenti umani: guerre, povertà, tribolazioni. Ma, come lo stesso nome da religiosa ci dice, la sua fu un'esistenza consacrata alla "speranza": speranza del perdono, della vittoria del bene, del trionfo della misericordia di Dio. Madre Speranza, con umile docilità, si è aperta all'azione dello Spirito; lo ha accolto nel suo essere più intimo, lasciandosi portare per le vie del mondo, donandosi senza misura. Ha avuto anche la grazia di poter infondere lo spirito ricevuto nel cuore di tanti figli e figlie, nel cuore di tanta gente che a lei si è avvicinata. Era convinta che la forza dello Spirito di Dio potesse trasformare ogni cosa, soprattutto le anime. Farle uscire dal torpore dell'inerzia e del peccato verso una vita fervorosa di gioia e di santità. La Madre, laboriosissima oltre che attivamente contemplativa, ci ha lascito molti segni e molte opere che ci parlano in continuazione dell'amore efficace di Dio. Ci ha lasciato questo santuario, ove la grazia è pronta a trasformare ogni vita in opera d'amore. Per divina ispirazione, ci ha lasciato l'acqua e le piscine dove possono bagnarsi i malati nel corpo e nello spirito". Infine una preghiera. Madre Speranza interceda presso il Padre, medico del corpo e dell'anima. «Preghiamo stasera il Dio della Misericordia, affinché – ha concluso il cardinale Bassetti –, anche per l'intercessione di Madre Speranza, venga ancora in nostro soccorso. Ci aiuti in questo tempo di grande sofferenza, con il mondo che geme per la paura e per l'epidemia. Il Signore ci liberi per sempre da questo morbo. Sia egli il medico del corpo e dell'anima, specie per le persone povere, che in tante zone del mondo sono sole e abbandonate».Com. stampa curato da Riccardo Liguori per conto dell'Ufficio stampa Ceu /