Ma quest'anno si aspetta da parte dei cittadini una maggiore responsabilita'? "Assolutamente si', credo che i cittadini abbiano raggiunto un grande senso di consapevolezza di quanto accaduto in questi mesi- risponde all'agenzia Dire il presidente della SIMG- anche perche' c'e' stata una maggiore informazione. Le persone hanno prima di tutto capito che l'influenza e' una finta malattia benigna, perche' e' vero che la mortalita' per influenza e' notevolmente inferiore a quella del Covid-19, ma e' anche vero che si porta dietro uno 'strascico' di 8 milioni di persone ammalate ogni anno e piu' o meno di 20 miliardi di spesa inutile, tra assenze da lavoro, acquisto di farmaci e perdita di reddito". Capire questo "semplice" concetto, secondo Cricelli, sarebbe sufficiente a non rendere obbligatorio il vaccino contro l'influenza. "Basterebbe parlare con i nostri concittadini, spiegare, raccontare, mostrare dati e farli riflettere- ha proseguito il presidente della SIMG -. Ma sono convinto che oggi piu' che mai le persone risponderanno positivamente al nostro appello". Probabilmente anche la paura quest'anno potrebbe portare un maggior numero di persone a vaccinarsi... Ma sara' davvero cosi'? "Una persona che quest'inverno si ammala di influenza, in un momento in cui si dovesse ripresentare il Covid-19 - ha risposto ancora Cricelli all'agenzia Dire - porterebbe immediatamente a far scattare le misure precauzionali, poiche' e' molto difficile distinguere le due malattie. Allora se una persona avra' l'influenza, quest'anno non potremmo piu' accontentarci di dire 'ok, aspettiamo e vediamo se e' davvero influenza', perche' abbiamo capito che un ritardo nella diagnosi di Covid-19 comporta una maggiore gravita' nella malattia. Quindi saremmo obbligati a fare un tampone ad un numero elevatissimo di persone, solo perche' non si sono vaccinate per l'influenza". Una malattia influenzale in autunno, dunque, potrebbe significare un caso sospetto di Covid-19, perche' "non essendo noi in grado di distinguere le due forme virali dovremmo trattarle come se fossero la stessa cosa, con un'enorme sovraccarico di servizi sanitari, tanta confusione e anche molta paura". Una persona che presentasse febbre e tosse, tiene ancora a sottolineare il presidente dei medici di medicina generale, dovrebbe "rimanere a casa in quarantena fino a quando non ha fatto il tampone. Per cui al danno si aggiungerebbe la beffa di non essersi vaccinati e di doversi poi sottoporre a delle procedure come se si fosse malati realmente di Covid-19". La SIMG, intanto, ha chiesto di poter anticipare le vaccinazioni "almeno a settembre", perche' "per somministrare le stesse dosi- ha spiegato Cricelli- impiegheremo una durata di tempo maggiore. Iinfatti "nulla e' piu' come prima" e ci vogliono "tempi, distanze, sicurezza e studi medici igienizzati. Un medico di famiglia durante una sessione invernale esegue fino a 350/400 vaccinazioni, anche abbastanza rapidamente, ma oggi non si puo' piu' fare- conclude il presidente della SIMG- perche' i tempi sono molto piu' lunghi". Fonte com Agenzia DIRE