L'attività si è svolta con il supporto del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche di Roma, grazie al quale - sottolinea una nota - è stato possibile effettuare ricerche all'interno del "deep web" (normalmente inaccessibile per l'utente medio) ed esaminare varie transazioni effettuate tramite criptovalute (la più famosa delle quali è il bitcoin). Sono stati individuati e sequestrati, nel tempo, più di venti pacchi contenenti marijuana che, spediti dalla Spagna, dovevano transitare in Umbria per poi arrivare nel Regno Unito. Per mascherare il commercio illegale, i trafficanti si avvalevano di diverse attività commerciali intestate a meri prestanome, tra cui una ditta di trasporti con un'unità operativa nel centro storico di Perugia. I Finanzieri, per evitare che i destinatari scoprissero che la "merce" era stata intercettata e sequestrata, hanno adottato diversi stratagemmi, tra cui la sostituzione della marijuana con erba del tutto innocua e la simulazione di problemi tecnici relativi alla spedizione. Gli esami sulla "purezza" della droga hanno permesso di stimare un valore di mercato di 2 milioni di euro. Gli accertamenti patrimoniali svolti dai militari hanno inoltre portato al sequestro di un'automobile, appena acquistata da uno degli associati con i proventi del traffico. L'operazione, oltre a evidenziare l'importanza che il Corpo della Guardia di Finanza pone sull'aggiornamento tecnologico del personale, testimonia il ruolo delle Fiamme Gialle nella lotta al traffico di stupefacenti, fenomeno che sempre più evidenzia profili di complessità e internazionalità. Fonte com