Il cardinale Bassetti, nel valorizzare la figura del diacono permanente, come prevede il Concilio Vaticano II, ha parlato di recente di "diaconato familiare" per richiamare ancor di più l'attenzione dei cristiani all'importante ruolo svolto da tutti i componenti del nucleo familiare, in primis della moglie, nell'attività del diacono al servizio della comunità ecclesiale locale. In parrocchia il diacono permanente opera in diversi ambiti coadiuvando il parroco, dal servizio liturgico a quelli della carità e della catechesi ed evangelizzazione, oltre a ricoprire ruoli nell'amministrazione e gestione delle attività pastorali. "C'è un gran bisogno di famiglie che si prendano cura di altre famiglie – commentano il diacono Luigi Germini e la moglie Maria Rosaria, membri dell'equipe diocesana di formazione al diaconato –. La nostra caratteristica di famiglia diaconale è che non siamo più laici, ma viviamo nel mondo dei laici, quindi siamo l'estensione ideale tra Chiesa e mondo». La solennità di San Lorenzo a Perugia è vissuta anche come giornata di riflessione sulla carità, nel richiamo della testimonianza evangelica del santo titolare della cattedrale il cui esempio è sempre attuale non solo per i diaconi, ma per tutti i credenti e gli uomini di buona volontà. Non è un caso che sia stato intitolato a San Lorenzo il "Punto ristoro sociale Comune-Caritas" di Perugia, più comunemente conosciuto come la "Mensa S. Lorenzo" ubicata nell'antico oratorio del quartiere del Carmine, in pieno centro storico. Questa mensa è attiva dal 2008, coordinata dall'assistente sociale Stella Cerasa, dove, dal lunedì al sabato, 70 persone in difficoltà (soprattutto anziane e sole) trovano ristoro e calore umano sentendosi come in famiglia. Anche nel giorno di San Lorenzo la mensa sarà aperta all'ora di pranzo, animata da volontari e operatori Caritas, una delle opere segno della Chiesa diocesana espressione di collaborazione concreta, in ambito sociale, tra Istituzioni civili e religiose del capoluogo umbro. Fonte com a cura di R. L.