City Information Service | Direttore responsabile Piero Pianigiani

Lunedì 21 Settembre 2020 14:45

Ingresso dei parroci a Cascia, Poggioprimocaso, Pian di Chiavano in Valnerina

(CIS) – Cascia set. – Un segno di speranza per la ripartenza, ma anche per la necessaria ricostruzione delle zone della Valnerina colpite dla sisma. Ieri Domenica 20 ottobre nel piazzale antistante il Centro di Comunità "Santa Maria della Visitazione" a Cascia l'arcivescovo di Spoleto-Norcia ha presentato i nuovi parroci di Cascia, Poggioprimocaso e il Pian di Chiavano: don Canzio Scarabottini (parroco e pro-rettore di Roccaporena, incarico che mantiene), don Alessio Kononov (che già svolgeva servizio nel casciano), don Bartolomeo Gladson Sagayaraj (che era parroco di Cortaccione di Spoleto). Queste tre presbiteri avranno la cura pastorale anche di Poggiodomo e Monteleone di Spoleto, comunità nelle quali faranno ingresso domenica prossima, 27 ottobre. Con il Presule e i tre nuovi parroci hanno concelebrato don Renzo Persiani parroco emerito di Cascia, don Giuliano Medori parroco emerito di Poggioprimocaso, don Saverio Saveri parroco emerito di Poggiodomo e Monteleone di Spoleto, mons. Vincenzo Alimenti canonico della Cattedrale di Spoleto, padre Luciano De Michieli neo rettore della Basilica di Santa Rita in Cascia, padre Bernardino Pinciaroli rettore uscente della Basilica di Santa Rita e un altro padre agostiniano. Ha animato la liturgia la Corale "Santa Rita" di Cascia. Molti i fedeli presenti, tra cui il sindaco Mario De Carolis e quello di Monteleone di Spoleto Marisa Angelini.  segue

Nell'omelia mons. Boccardo - spiega una not a - ha raccolto tre messaggi dalla Parola di Dio proclamata. Poi il pensiero di mons. Boccardo è andato al ministero dei nuovi parroci: «Il Signore questa sera dice a don Canzio, a don Alessio e a don Bartolomeo: andate anche voi nella mia viglia. E questa vigna – ha detto il Presule - è Cascia e le belle vallate che circondano questa Città, è Poggioprimocaso, è il Pian di Chiavano, è Poggiodomo, è Monteleone di Spoleto. È una vigna molto ampia e distesa e il Signore vi dice: questa è la vigna che vi affido, siate dei buoni vignaiuoli, sappiate coltivarla bene perché è preziosa, bella, capace di portare frutto perché custode di una lunga tradizione di fede e di vita cristiana. abstract fonte com


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