Sabato 24 Ottobre 2020 18:00

Corciano: il racconto di una mamma in quarantena con le due figlie positive

(CIS) - Corciano ott. - Tra i risvolti meno visibili dell'emergenza sanitaria in atto, c'è quello legato all'impatto emozionale del virus, in chi ne rimane colpito ma anche in chi ne viene sfiorato. Spesso, a farne le spese maggiori sono i minori, soggetti da difendere e curare oltre da crescere come individui pensanti e con un proprio senso critico. Una di queste vicende ha come contesto una delle frazioni del comune di Corciano in cui stanno vivendo la quarantena una mamma e due figlie, di 16 e 12 anni, entrambe positive al virus. "Abbiamo passato mesi a dire che il Covid poteva essere un modo per riscoprire una nuova sensibilità – racconta Paola (nome di fantasia) – invece sta facendo venir fuori il peggio e lo sto vivendo sulla mia pelle e quella di Giulia e Emma (nomi di fantasia). Quando abbiamo avuto consapevolezza che la positività di un nostro familiare poteva avere creato problemi alle figlie con le quali era venuto a contatto, è scattato l'isolamento precauzionale in ottemperanza alle norme ... ma anche l'ostracismo sociale". Da quanto racconta la mamma, è subito serpeggiato a scuola un generale allarmismo, condito anche da una certa cattiveria, che ha portato alla creazione di gruppi whatsapp ed anche di post (poi rimossi) su facebook nei quali la figlia minore – rea di avere causato la chiusura della sua classe – veniva additata come untore. "Attacchi che definisco di bullismo – dice ancora Paola – maldicenze gratuite difficili da spiegare a ragazzine che comprendono bene la situazione e che da vittime di un virus subdolo, si trovano ad essere accusate. Già è difficile destreggiarsi tra le richieste di informazioni, dal medico di base alla asl, e le conseguenti procedure che spesso non sono chiare o ritardano – aggiunge – già è difficile capire come si può svolgere la quotidianità quando, ad esempio, benché siano ripartiti i contagi, molti esercizi non hanno riattivato il servizio di consegne a domicilio e tu non puoi materialmente uscire.  segue

Già è difficile vedersi consegnare dal servizio igiene ambientale i sacchi per i rifiuti speciali che ti danno la misura del tuo essere 'a rischio' e pericoloso, al pari dell'essere soggetto a controlli di polizia in quanto positivo ... ma nulla è così difficile da sopportare come una esperienza così psicologicamente pesante. E' un male interiore che va ad aggiungersi al Male rappresentato dal contagio". La sensazione che emerge di più è quella della solitudine, aumentata, per le figlie, anche dal non vivere più la scuola. "Quando una classe va in quarantena – spiega Paola – per gli insegnanti è come se scattasse la malattia e, pertanto, non c'è alcun obbligo di fare lezione e mantenere i contatti con gli studenti. Alle superiori, invece, la didattica a distanza è a discrezione e le classi sono divise in gruppi che si alternano settimanalmente". Tra tanti motivi di ansia, stress e smarrimento comunque, sorprendono e danno speranza i meccanismi di difesa della bambina più piccola. "Quando la classe di mia figlia è stata chiusa – conclude Paola – mi sono sentita di scrivere un messaggio al gruppo dei genitori, al quale non tutti ovviamente hanno risposto, in cui esprimevo dispiacere per il disagio causato ai ragazzini e alle loro famiglie, pur ripetendo che il virus può colpire tutti e non ci sono 'colpe'. La lezione più bella, me l'ha data proprio mia figlia, rassicurandomi 'mamma tranquilla, mi difendo da sola!'" Ad oggi comunque, Paola ha effettuato il tampone ed è negativa, le figlie sono in attesa del secondo tampone "che auspichiamo - conclude lei - sia negativo, così che possano tornare ad avere una parvenza di 'normalità' e gli stessi diritti degli altri studenti, oltre la libertà che questo virus silenziosamente si prende senza il nostro consenso!". fonte M.R. 

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