- I soggetti con malattie cardiache - chiede l'intervistatore DIRE - mostrano un rischio piu' elevato se contraggono il Covid rispetto ai soggetti sani? E il virus danneggia in modo indiretto il cuore? "I pazienti cardiologici sono dei pazienti piu' fragili e piu' vulnerabili. Gia' in era pre Covid era nota la relazione che intercorre tra le infezioni respiratorie e il danno miocardico per un discorso di instabilizzazione della placca ateriosclerotica. Quindi ci sono dei pazienti che vanno maggiormente attenzionati e per i quali va consigliata la vaccinazione antinfluenzale e anti pneumococcica. Per quanto riguarda il virus questo penetra all'interno delle cellule attraverso uno specifico recettore che maggiormente espresso a livello polmonare ma e' presente in altri organi compreso il cuore. Dopo una prima fase in cui questo virus entra nelle cellule e comincia a replicarsi si liberano delle citochine infiammatorie che determinano uno 'storm' citochimico associato ad uno stato pro infiammatorio che porta all'insufficienza respiratoria e poi al danno d'organo generalizzato con la coagulazione intravascolare disseminata. Per cui si verifica sia un danno diretto cellulare, legato alla disfunzione endoteliale ma anche un danno indiretto legato all'adattamento emodinamico dell'organismo a seguito del peggioramento del quadro clinico". - In questo momento in cui il virus torna a correre in tutta Italia come garantire comunque la corretta gestione dei pazienti con patologie cardiovascolari in attesa d'intervento? "Ci sono dei pazienti cardiologici in questo momento in attesa di un intervento cardiochirurgico o di un intervento di cardiologia interventistica e sono pazienti apparentemente stabili che possono pero' destabilizzarzi. Alla luce di cio' andrebbero implementati, per questi soggetti, i controlli da remoto attraverso un contatto telefonico o avvalendosi dei servizi di telemedicina. Il territorio della Asl di Latina in questo senso sta facendo un grosso sforzo e comunque sono pazienti che possono destabilizzarsi per cui all'interno dell'ospedale e' giusto che vadano pensati degli algoritmi specifici per questi pazienti che tengano conto della pandemia in corso e anche il Goretti si e' preparato in tal senso costruendo percorsi Covid e non Covid dedicati". Le notizie dell'agenzia Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte «Agenzia DIRE». Fonte DIRE