Venerdì 20 Novembre 2020 17:33

La crisi del settore aereo in tempo di Covid: compagnie sospendono voli e negli scali scatta CIG

(CIS) – Perugia nov. - Perdurando le difficolta' da Covid e le restrizioni, purtroppo i dati del primo semestre pubblicati ieri da Enac, dimostrano che la crisi del settore aeronautico, sia nazionale che internazionale, persiste e si aggrava. Tanti sono i passeggeri che prenotano voli e poi, non si presentano e chiedono il rimborso del biglietto. Su questo punto ENAV, Ente Nazionale per l'Aviazione ha ribadito i diritti dei passeggeri a causa delle nuove misure per il contrasto e il contenimento dell'emergenza da Covid-19, disposte dal Governo a protezione della salute dei cittadini. Con il DPCM del 3 novembre u.s., sono state introdotte restrizioni che limitano la circolazione delle persone fisiche da e per alcune Regioni italiane, situate nelle zone rosse e arancioni. L'ENAC aveva ricevuto varie segnalazioni da parte di passeggeri che si erano visti negare il rimborso dei biglietti, ha ricordato alle compagnie che hanno l'obbligo di rimborsare i passeggeri che non possono usufruire del volo. L'ENAC, al contempo, ha scritto anche alle associazioni di settore IBAR (Italian Board of Airline Representatives) e IATA (International Air Transport Association) per rimarcare le nuove disposizioni vigenti nel nostro Paese, a tutela dei diritti dei passeggeri del trasporto aereo, come da regolamenti comunitari di riferimento. Il traffico aeroportuale del primo semestre 2020 ha continuato a vedere forti flessioni per le misure di lockdown introdotte a livello governativo, per contrastare la pandemia sul territorio nazionale. Timidi segnali positivi si erano iniziati a registrare al termine del primo semestre, per poi proseguire debolmente, poi peggiorati. Complessivamente, negli scali nazionali aperti al traffico commerciale, di linea e charter, nel primo semestre sono stati registrati solo 257.233 movimenti e 26.909.295 passeggeri, rispettivamente con un - 62,3% e il - 69,8% se confrontati con il primo semestre 2019. segue

 

Il traffico cargo ha registrato 368.526 tonnellate, il -28,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno ed ora c'e' chi sostiene che invece aumenterà anche per le necessità di trasporto a temperature controllate, del vaccino futuro e di merci varie. Il segmento del cargo, pur se ha risentito anch'esso della crisi dell'intero sistema, ha però subito una decrescita minore in quanto le merci hanno continuato, seppur in maniera più limitata, a viaggiare e i voli emergenziali hanno avuto (esempio Malpensa) grande influenza su taluni singoli scali. È il caso dell'aeroporto di Brescia che, pur avendo registrato un traffico passeggeri complessivo del semestre inferiore del -92% rispetto allo stesso periodo del 2019, ha avuto – precisa una nota Enac - un incremento del numero dei movimenti e del cargo, rispettivamente, del +44% e del + 39%. L'aeroporto dell'Umbria che non ha un servizio cargo (negli anni passati si era anche ipotizzato nei progetti di sviluppo Sase, ma la politica non vide in positivo tale ispotesi –ndr-) ha visto nel semestre, 362 movimenti, con passeggeri a 32.668 unita' - arrivi e partenze - una flessione rispettivamente di -43,6% e del -66,8%. I recenti provvedimenti del Governo (DPCM in vigore sino al 3 dicembre) e l'andamento della curva epidemiologica fanno intravedere una possibile adeguata "ripresina" anche in vista delle imminenti festivita' natalizie di fine anno. Per ora pero' "una pausa" e quindi CIG per il personale dello scalo umbro, cosi' come in tanti altri nazionali. Quindi dai primi di dicembre, dopo questo periodo di cassa integrazione, l'aeroporto lentamente, dovrebbe riprendere l'operativita', sperando che i voli nuovi nel 2021, di Ryanari, (Lamezia e Cagliari) vengano ben accolti dall'utenza, visto anche l'andamento delle prenotazioni. Abstract pp

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