Lunedì 07 Dicembre 2020 13:20

Povertà in aumento: Caritas sollecita a "fare rete" per far uscire la gente dallo stato di bisogno

(CIS) – Perugia dic. - Le poverta' sono in aumento, ma anche la paura di quello che sara' il futuro, incertezze e quindi il volontariato, il far del bene, diventa prioritario. Chi ha dia agli altri. Ma un messaggio chiaro deve venire dalla politica nazionale, locale e da chi ha responsabilita' pubbliche. La Caritas e' in prima line per l'aiuto ai poveri sempre piu' numerosi nella societa' che soffre gia' per la pandemia. Occorre quindi fare rete, sempre di piu'. «In questo contesto, il servizio Caritas diviene frenetico e richiede un impegno intenso da parte di operatori, volontari e collaboratori. Per il prossimo anno, le preoccupazioni sono serie e si è elaborata una consapevolezza: da soli non ce la faremo, c'è bisogno di creare una rete efficiente, una sinergia basata su un comune senso di responsabilità. Occorre – afferma Silvia Bagnarelli  responsabile Caritas – che Istituzioni pubbliche, associazioni del terzo settore, la cittadinanza e l'intera comunità, mettano a disposizione in modo coordinato le proprie peculiarità con l'obiettivo di favorire l'uscita dallo stato di bisogno, e il conseguimento di una nuova autonomia. Si impone un progetto di aiuto condiviso, che veda la persona in difficoltà come motore del cambiamento, con un ruolo attivo e fondamentale per ritrovare l'autonomia. In primo luogo, tale progetto richiede la condivisione dell'accesso e dello scambio di dati e di informazioni, sia in termini di valutazione sul singolo caso, sia in termini di progettualità».Fratelli tutti. «La Caritas – conclude Silvia Bagnarelli – rinnova l'impegno alla collaborazione fattiva e alla progettazione con gli enti e le associazioni del territorio, mettendo a disposizione risorse e professionalità in ottica di rete, pur rimanendo fedeli alla propria natura. Questo renderà possibile rialzarsi dall'emergenza in corso in tempi ragionevoli e valorizzando l'unicità di ogni persona, come ci ricorda papa Francesco nell'enciclica Fratelli tutti: "Prendiamoci cura della fragilità di ogni uomo, di ogni donna, di ogni bambino e di ogni anziano, con quell'atteggiamento solidale e attento, l'atteggiamento di prossimità del buon samaritano"». segue

Il coordinatore dell'Osservatorio diocesano sulle povertà e l'inclusione sociale, l'economista Pierluigi Grasselli, ritiene appropriata la richiesta-invito della responsabile del Centro di ascolto della Caritas diocesana, quella «di una più organica e coordinata collaborazione tra gli Attori sociali, pubblici e privati, impegnati sul nostro territorio in tale contrasto». Grasselli ricorda che «tra le esigenze maggiormente richiamate dai direttori delle Caritas diocesane, in un recente focus nazionale promosso dalla Caritas Italiana, risultino il superamento dell'assistenzialismo dominante e il sostegno alle reti territoriali, anche composte da soggetti nuovi (istituzioni, imprese, associazioni)». «Oggi tendere la mano al povero – ha commentato don Marco Briziarelli, direttore della Caritas perugino-pievese –, significa mettere il povero al centro, costruire percorsi in sinergia capaci di rialzare e far tornare a camminare il fratello in difficoltà. Siamo chiamati ad essere samaritani, samaritani capaci di fermarsi di fronte alle sofferenze in cui tanti fratelli, sorelle e famiglie si trovano e guardarle come un'occasione, non come un problema; un'occasione per sentici fratelli tutti, un'occasione per mettere al centro la persona come un dono, un'occasione per rompere gli schemi dell'individualismo e delle bandiere, un'occasione per mettere al centro il bene comune. Ognuno è chiamato responsabilmente a fare la sua parte, senza deleghe, con la certezza che evangelicamente parlando i poveri li avremo sempre con noi, ma farà la differenza il modo in cui li avremo o non li avremo amati».Com. stampa a cura di Riccardo Liguori /

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