"Sia gli agricoltori che le maestranze hanno acquisito una altissima professionalità arrivando a un livello di qualità elevatissimo del prodotto, con le migliori perfomance mondiali per uniformità dei lotti, assenza di sostanze estranee e residui nella norma. Un patrimonio di professionalità che non può essere disperso. L'assistenza tecnica - prosegue Rossi - e la continua ricerca hanno portato ad una elevata attenzione per l'ambiente con investimenti sulle rinnovabili che hanno coperto oltre il 40 % dei fabbisogni energetici di essicazione e trasformazione. "In più di 15 anni JTI ha investito nel territorio italiano oltre 680 milioni di euro per rispondere ai bisogni crescenti di tutto il comparto. Nonostante il momento di difficoltà vogliamo continuare a stare al fianco della filiera e in questo senso la collaborazione con le Istituzioni è fondamentale" ha continuato Cervesato. "Siamo disponibili a confrontarci in nome di una semplificazione generale del fisco del settore per agevolare gli accordi tra operatori e produttori: questa è l'unica via per poter programmare con successo gli investimenti sui territori e tutelare così tutti gli operatori". "Un settore imprescindibile per la nostra regione è quello del tabacco – ha affermato l'assessore all'agricoltura della Regione Umbria Roberto Morroni – che riveste una valenza economico e sociale importante. Settore che rappresenta una avanguardia in tutti e tre gli assi che abbiamo scelto per il futuro della nostra agricoltura: aggregazione, qualità e innovazione. L'Umbria, con il distretto dell'Altotevere, è al centro della tabacchicoltura nazionale che si deve impegnare per dare una spinta agli accordi con le multinazionali". Anche per il ministro Bellanova "centralità devono assumere nella nuova agricoltura che stiamo costruendo gli accordi e i contratti di filiera, per affermare ancora di più la strategicità del nostro Paese anche in un comparto come quello del tabacco". "Le multinazionali – ha poi aggiunto – devono acquistare tabacco da una agricoltura virtuosa come quella italiana, con il distretto dell'Altotevere che ad esempio è un modello di applicazione di buone pratiche di lavoro". Fonte com abstract