Mercoledì 20 Gennaio 2021 12:25

La crisi del settore trasporto aereo: stop ai voli. In alcuni scali fino a Marzo

 (CIS) – Ginevra/Milano gen. - Il Coronavirus nel mondo sta provocando perdite economiche in tantissimi comparti, in special modo nel traffico aereo per blocco dei voli internazionali, ma anche per quelli interni. Le varie compagnie, dalle maggiori a quelle minori, sono in profonda crisi,  per la drastica diminuzione dei voli, quando non sono del tutto fermi,  per i necessari interventi economici (leggi CIG) ai dipendenti. In vari scali nazionali le compagnie ad esempio come Ryanair, hanno deciso di riorganizzare i voli, anche fermandoli. In Umbria, allo scalo San Francesco, stop dei voli della compagnia irlandese fino a fine Marzo, sperando in norme meno rigide e possibilita' di ripresa  del traffico. Il settore quindi soffre.  Le perdite previste per quest'anno aumentano a -118,5 miliardi di dollari a livello mondiale, secondo le stime della IATA del novembre scorso, che ha rivisto le stime fatte a giugno (-84,3 miliardi). Per il 2021 la IATA stima perdite per -38,7 miliardi, peggiori dei -15,8 miliardi stimati in giugno. I dati sono stati presentati all'apertura dell'assemblea annuale dell'associazione del trasporto aereo mondiale del 24 novembre, in forma virtuale con base ad Amsterdam, ospitata da Klm, e collegamenti dalla sede Iata di Ginevra e dagli uffici delle aviolinee in tutto il mondo. Il peggioramento dei conti è causato dalla mancata ripresa del traffico che era stata stimata per l'ultimo trimestre, permanendo in vari paesi l'emergenza sanitaria. «La crisi è devastante. Le compagnie hanno tagliato i costi del 45,8% ma i ricavi sono in calo del 60%», ha detto il direttore generale della Iata, Alexandre de Juniac." La previsione e' che le compagnie continueranno ad avere emorragie di cassa fino all'ultimo trimestre del 2021. Se i voli non ci sono, se i passeggeri diminuiscono in modo drastico proprio per rispettare le normativa anticontagio (con limitazione dei movimenti della gente, solo per lavoro o casi d'urgenza) i ricavi totali delle compagnie mondiali, crollano; quest'anno sono previsti in calo di 510 miliardi di dollari (-61%), da 838 miliardi del 2019 a 328 miliardi. L'allarme era stato dato gia'  nell'ottobre scorso da Assoaeroporti.  Il Presidente Fabrizio Palenzona diceva allora che "senza aeroporti il Paese si ferma. Il Governo intervenga con aiuti diretti al settore per salvare migliaia di posti di lavoro". Gli aeroporti italiani registrano quindi un nuovo pesante crollo e, dopo la timida ripresa dei mesi estivi, chiudono settembre (2020) con soli 5.738.268 passeggeri, il 69,7% in meno rispetto al 2019, cifre che riportano il settore indietro di 25 anni, ai livelli registrati nel 1995. In particolare - si leggeva in una nota Assoaeroporti -  il dato relativo ai voli Extra UE registrava un drammatico calo del 91% riconducibile soprattutto alle quarantene e alle restrizioni imposte dai singoli Stati, ai viaggi aerei. Altrettanto marcata la contrazione del traffico UE, pari al -78%, mentre più contenuta, ma comunque significativa, quella dei voli nazionali, -46%. Numeri in discesa anche per i movimenti e il cargo aereo, ora in leggerissima ripresa, anche per il trasporto vaccino. abstract segue

 

. Le compagnie hanno tagliato i costi di 365 miliardi, da 795 miliardi nel 2019 a 430 miliardi quest'anno. Sempre secondo le stime di IATA, per i passeggeri è previsto un calo a 1,8 miliardi, -60,5% rispetto ai 4,5 miliardi trasportati nel 2019. Lo stesso numero di passeggeri trasportati nel 2003. I ricavi da passeggeri sono previsti in calo a 191 miliardi di dollari, meno di un terzo dei 612 miliardi del 2019. I passeggeri per km sono diminuiti del 66 per cento. I ricavi da trasporto merci invece sono aumentati da 102,4 miliardi nel 2019 a 117,7 miliardi quest'anno. In Tutto il mondo il settore segna un -; ora, una volta riaperte le frontiere con la ripresa dei voli, le compagnie potranno riprendersi, ma ci vorra' ancora tanto tempo anche per far comprendere ai viaggiatori che seguiti i protocolli, fatti i tamponi, usato i dispositivi individuali, i problemi sul trasporto aereo non ci saranno. Poi, all'orizzonte il dibattito sulla patente sanitaria. Nel rapporto Iata si fa riferimento alle aree geografiche: mostra che in Europa, si stima una perdita per tutte le compagnie di -26,9 miliardi di dollari quest'anno e -11,9 miliardi nel 2021. Il Nord America è l'area più colpita nel 2020, -45,8 miliardi quest'anno, mentre l'anno prossimo dovrebbe essere la seconda area a riprendersi, con una stima di un risultato netto pari a -11 miliardi. L'Asia-Pacifico dovrebbe essere l'area che si rirpende di più, con un risultato di -7,5 miliardi nel 2021, rispetto a -31,7 miliardi quest'anno. La sorpresa viene dalla Cina. «Le compagnie cinesi nel complesso dovrebbero avere un utile netto l'anno prossimo, grazie alla ripresa del traffico domestico, mentre a livello internazionale saranno ancora in perdita», Medio Oriente e Africa. Le aspettative di recupero nel 2021 sono legate all'arrivo di un vaccino anti-Covid, a queste operazioni di vaccinazioni nel mondo. La IATA stima una ripresa dei voli e passeggeri a 2,8 miliardi l'anno prossimo, un numero ancora inferiore di 1,7 miliardi al risultato del 2019. Nell'immediato le compagnie continuano a sollecitare un' introduzione massiccia dei test rapidi antigenici sui passeggeri prima della partenza, come già avviene per esempio sulla rotta Roma Fiumicino-Milano Linate per iniziativa di Aeroporti di Roma e Alitalia, insieme alla Regione Lazio, «per rimuovere le quarantene e far tornare i passeggeri a bordo», abstract fonti com
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