- Ha parlato di gestione delle crisi, qual è l'obiettivo di questa gestione nell'ambito dell'istruzione? "L'obiettivo è riaprire le scuole, farlo in sicurezza, ma soprattutto riuscire a tenerle aperte. Con questa pandemia non esiste un posto a rischio zero, esiste il rischio accettabile, questo significa che devi essere in grado di cogliere l'evidenza di una crisi - che può essere il caso del contagio di un professore, di un assistente scolastico - e devi essere in grado di fare screening in tempo reale, mettendo nelle condizioni tutto l'istituto – ha aggiunto - di poter continuare, chiudendo una classe o più se la situazione lo richiede, ma non è detto che serva chiudere l'intero plesso. Il concetto e' potenziare l'intervento in modo tempestivo, immediato, il monitoraggio, al fine di rassicurare i genitori, i ragazzi e il personale docente e non docente che lavora nella scuola. E poi, in parallelo, seguire e rafforzare la campagna di vaccinazione degli operatori scolastici, che ha già raggiunto un buon numero. Dobbiamo completare la copertura, speriamo si risolva la questione di AstraZeneca. Una volta che l'Ema ci dara' il via libera per questo vaccino, ora sospeso, continueremo con le somministrazioni e faremo una campagna di rassicurazione e sensibilizzazione". - Tra gli elementi di continuità, tra Cts e Ministero dell'Istruzione, ci sono ancora le Regioni che procedono in ordine sparso: come risolvere?. "Ho la percezione che il dialogo con le Regioni sia migliorato anche da questo punto di vista. Certamente le prossime tre settimane saranno ancora molto dure, di sofferenza per tutto il Paese. E' auspicabile che con queste settimane di restrizioni arrivi il beneficio che ci attendiamo, affiancato alla messa in sicurezza dei fragili e delle persone che rientrano tra le priorità per la somministrazione del vaccino. Se riusciremo a centrare questi due obiettivi – ha concluso - la situazione di stress nei confronti della pandemia inizierà a distendersi e potremmo aspettarci un approccio più conciliante da parte di tutte le Regioni per un messaggio al Paese non localistico ma nazionale. In questo senso il ministero dell'Istruzione è già impegnato nell'elaborazione di protocolli e procedure che possano uniformare le aperture totali o parziali della scuola. Bisognerà lavorare molto con le Regioni, darò il mio contributo anche su questo, ma vedo che la situazione è già molto diversa nella relazione con i territori. Se gli astri si allineano in una proiezione favorevole possiamo essere ottimisti". abstract fonte com AG. Dire