"Gesù ci avverte che spendere le proprie energie, il proprio tempo, le proprie forze solo per salvare sé stessi – ha evidenziato il presule –, o come si usa dire, per realizzare sé stessi, tutto questo porta a perdersi, ossia porta ad una vita triste e disastrata. Solo se viviamo per il Signore, solo se impostiamo la nostra vita per amore di tutti, senza limite alcuno, appunto come ha fatto Gesù, allora gusteremo la gioia della vita. A che serve guadagnare il mondo intero se non siamo né amati, né siamo capaci di amare? Dice san Paolo nell'Inno alla Carità, che, senza questa, cioè senza l'amore, non serve nemmeno compiere cose straordinarie, anche generose. Ricordiamoci sempre che, solo l'amore non finisce e solo il Signore salva". Il cardinale, nel rivolgersi ancora agli ordinandi diaconi, li ha esortati a guardare Cristo come lo guardava san Lorenzo, "per essere anche voi – ha commentato – servi fedeli della sua parola: proclamatela ai poveri, essi attendano da voi l'annuncio del Vangelo! I piccoli, i poveri, i sofferenti, le persone dimenticate da tutti, che raramente nella loro vita hanno sperimentato un gesto di amore, attendono che qualcuno porti a loro la buona novella, come gli assetati bramano l'acqua. Diventate servi della Parola, incatenando al Vangelo la vostra vita, diventate servi del corpo di Cristo. Gesù mette nelle vostre mani il suo corpo e il suo sangue, perché lo doniate ai fratelli". Avviandosi alla conclusione il cardinale Bassetti, parafrasando papa Francesco, ha augurato agli ordinandi diaconi ad avere "coraggio" nell'essere "i diaconi delle periferie, della missione, custodi del servizio e dispensatori di carità".La vocazione di Perugia. Al termine della partecipata celebrazione eucaristica, il presule ha salutato e augurato una buona solennità di san Lorenzo a tutti i presenti, in particolare ai tre neo ordinati che vanno ad aggiungersi la numerosa famiglia diocesana dei diaconi permanenti (sono oltre 40), evidenziando che "in questo periodo ancora abbastanza faticoso per i motivi che sappiamo, voi siate gli uomini della gioia, perché annunciano il Vangelo". E nel rivolgere un augurio particolare al sindaco Romizi e a tutta la città, Bassetti ha detto: "Io ho pregato perché Perugia torni ad essere una comunità aperta, accogliente, familiare, piena di amicizia come lo è stata nel passato quando accoglieva tanti giovani, anche stranieri, nelle sue due Università. Perugia ha questa vocazione che non può dimenticare nel contesto di tutta l'Italia". Com. stampa a cura di Riccardo Liguori /