Giovedì 09 Settembre 2021 15:41

Vocazioni: Giornata del Clero umbro tenuta al Pontificio Seminario di Assisi; pochi i seminaristi in Umbria


(CIS) – Assisi set.- "Essere prete è bello anche in un tempo difficile e contraddittorio come l'attuale". Si è svolta presso il Pontificio Seminario Umbro "Pio XI" di Assisi, la "Giornata di santificazione sacerdotale" promossa dalla Conferenza episcopale umbra. Circa 200 i presbiteri che si sono ritrovati insieme ai vescovi dell'Umbria – sottolinea una nota - per riflettere sul tema della vocazione, in particolare al ministero ordinato, guidati dal padre gesuita Jean-Paul Hernandez, teologo e docente presso la Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale di Napoli e la Facoltà di Storia e Beni Culturali dell'Università Gregoriana a Roma, noto per le sue trasmissioni su TV2000. C'erano i presbiteri ordinati di recente, quelli che diventeranno diaconi nei prossimi giorni e poi sacerdoti, membri di ordini religiosi, preti con 70 anni di Messa e seminaristi. È stato l'arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Ceu mons. Renato Boccardo ad avviare la giornata: «Siamo qui per riflettere sul nostro sacerdozio e per ritrovare delle rinnovate motivazioni che ci fanno dire che essere prete è bello anche in un tempo difficile e contraddittorio come l'attuale. Il presbiterio dell'Umbria – ha detto – nell'ultimo periodo ha vissuto pagine dolorose, ma rendiamo anche grazie a Dio per le significative testimonianze di vita dei nostri preti, che però non fanno notizia. La nostra Regione – ha proseguito mons. Boccardo – è tra i fanalini di coda a livello nazionale per numero di seminaristi (ad oggi, nel quinquennio di studi, sono solo 12, ndr). Dobbiamo chiederci: come mai questa terra ricca di santità non è più in grado di generare dei preti?  segue

Siamo tutti chiamati – ha continuato - a fare un esame di coscienza e ad impegnarci con maggiore slancio nella pastorale vocazionale: Dio, infatti, continua a chiamare al sacerdozio, ma è difficile per i giovani decifrare ciò e rispondere positivamente, soprattutto in questo tempo dove si è attratti dall'esteriorità e dalle sirene di una società sempre più secolarizzata. Una Chiesa che non genera tra i suoi figli risposte alla chiamata di Dio è in qualche modo malata. Tutti, sacerdoti, religiosi e laici, dobbiamo fare qualche cosa perché non si inaridisca in Umbria quella sorgente zampillante che l'ha resa nel tempo ricca di santi e di preti. Invito tutte le comunità cristiane a intensificare le preghiere per il dono di nuove vocazioni». Padre Jean-Paul Hernandez ha incentrato il suo intervento commentando la parabola del Vangelo dell'uomo che trova un tesoro nel campo, lo nasconde, e va pieno di gioia per vendere tutto quello che ha e comprare quel campo. Padre Hernandez, soffermandosi sul rapporto giovani-vocazione, ha evidenziato: «Dobbiamo aiutarli a scegliere la via dove incontrano maggiormente il Signore, quindi accompagnarli spiritualmente. Per ciascuno è qualche cosa di diverso, però l'importante è seguire ciò che sant'Ignazio chiama "la consolazione spirituale", quel senso di avere incontrato Dio e che dà una gioia profonda». Com. stampa a cura di Francesco Carlini e Riccardo Liguori /

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