Se gli effetti positivi dello sfruttamento delle riserve nazionali si manifestano soltanto nel medio periodo, nell'immediato "si potrebbe utilizzare – aggiunge Briziarelli, come si legge in una nota - una parte dello stoccaggio strategico di gas, di circa 4,6 miliardi di mc, da offrire alle imprese industriali al prezzo estivo, pari alla metà di quello attuale. Una pianificazione di questo tipo determinerebbe rilevanti effetti positivi sui bilanci delle imprese e delle famiglie, con evidenti vantaggi per l'ambiente, l'economia e l'occupazione. Rinunciare ad utilizzare le risorse domestiche comporta invece un danno gravissimo per le imprese e l'intera comunità, e obbliga a ricorrere a interventi congiunturali che assorbono stanziamenti altrimenti destinabili ad altre misure, quali la riduzione del cuneo fiscale". Inoltre, lo sviluppo della produzione di gas nazionale può avere un ruolo decisivo anche per accelerare il percorso verso la transizione energetica. I volumi aggiuntivi, in sostituzione di quelli importati, potrebbero infatti essere utilizzati nei prossimi anni a basso costo dalle imprese impegnate nel processo di decarbonizzazione, per le quali il gas naturale non è comunque al momento un vettore energetico realmente sostituibile. "La situazione, già difficilissima, che da mesi colpisce le imprese, sta diventando ormai insostenibile – conclude Briziarelli - tanto da compromettere la ripresa in atto. Il perdurare di elevatissimi costi energetici, aggravati dal costo della CO2, triplicato nell'ultimo anno, sta impattando pesantemente sulle aziende dalle quali giungono già segnalazioni di possibili chiusure". Fonte com abstract