Sembra quasi che l'evangelista stia delineando il compito così importante svolto dai giornalisti e dagli operatori della comunicazione. Certo, le «ricerche accurate» che descrive Luca sono relative alla vita di Gesù e alle opere da lui compiute; i «testimoni oculari» sono stati scelti tra i primi membri della comunità cristiane (quelli cioè che potevano raccontare non solo della risurrezione del Signore, ma anche della sua vita); infine, il «resoconto ordinato» è il Vangelo che ancora oggi leggiamo, dopo duemila anni... Ma non è forse vero che rientra anche nella deontologia della vostra professione il dovere di consultare fonti degne di fede, di fare vere e proprie ricerche – che possono arrivare fino a quello che è definito "giornalismo d'inchiesta" – per poter così comporre un contributo (un articolo di giornale, o un servizio televisivo o radiofonico, o per un sito internet) che sia obiettivo e leggibile?. Quanta serietà ci si aspetta da voi, che siete chiamati non solo a riportare notizie, ma a permettere ai vostri lettori – o ai vostri spettatori e radioascoltatori – di conoscere meglio i fatti perché si formino un'opinione corretta. E quanta responsabilità avete, dal momento che una notizia può essere data in un certo modo, con equilibrio, mentre molte altre volte, lo sappiamo, coloro che si improvvisano "blogger" e usano i mezzi di comunicazione di massa in modo disinvolto, non fanno altro che disorientare, confondere e dividere!A questo riguardo, vorrei proprio aggiungere una sottolineatura. Mi ha colpito quanto Papa Francesco ha detto, qualche giorno fa, nel discorso alla Delegazione della Custodia di Terra Santa per il centenario della rivista omonima, «La Terra Santa». «La comunicazione, in tempo di reti sociali – diceva il Papa – deve aiutare a costruire comunità, meglio ancora, fraternità». abstract font ecom