Venerdì 04 Marzo 2022 22:49

Contro la guerra, a fianco dell'Ucraina: newsletter del Viceministro Marina Sereni


(CIS) – Roma, mar. - 141 Paesi a favore, 5 contrari, 35 astenuti: il voto all'Assemblea delle Nazioni Unite sulla risoluzione di condanna dell'aggressione russa all'Ucraina ha reso plasticamente evidente l'isolamento di Mosca a livello internazionale e mostra la distanza tra i discorsi con cui Putin tenta di giustificare l'invasione in corso e la realtà dei fatti. Non c'era e non c'è nessuna minaccia alla Russia, non c'era e non c'è alcun appiglio al diritto internazionale cui la Russia possa fare riferimento, siamo di fronte ad una violazione palese e grave della legalità internazionale che sta provocando sofferenze, morte, distruzioni terribili. Lo scrive nella newsletter del suo blog Marina Sereni viceministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. "Ieri le delegazioni di Russia e Ucraina sono tornate ad incontrarsi ma non possiamo registrare nessun reale progresso nella direzione della fine della guerra. L'intesa limitata ad un cessate il fuoco temporaneo per ragioni umanitarie, certo positivo per facilitare l'uscita dei civili ucraini dal teatro delle operazioni belliche, conferma purtroppo la volontà russa di procedere nell'offensiva e nell'invasione. E il bombardamento nella notte della centrale nucleare di Zaporizhzhia – sfiorando una catastrofe evitata per pura fortuna – sembra indicare la volontà di Putin di prendere il controllo di infrastrutture strategiche dell'Ucraina. I cittadini italiani ed europei guardano a questi avvenimenti con crescente angoscia e preoccupazione. Vedere donne, bambini, anziani cercare di fuggire dalle bombe, mentre salutano alle stazioni dei treni o degli autobus mariti e figli maschi che restano per combattere, sta provocando un'enorme ondata di solidarietà.  segue

Accanto alle scelte dei Governi e delle Istituzioni europee – che con sanzioni pesanti, aiuti finanziari e supporto militare si sono schierati compattamente a fianco dell'Ucraina aggredita – vediamo una grande mobilitazione per la fine della guerra e a sostegno del popolo ucraino che soffre. Questo ci incoraggia ad andare avanti, a continuare a lavorare in ogni ambito per costringere Putin a fermare la guerra e a tornare alla trattativa, al negoziato. Con gli alleati Nato e con l'Unione Europea non dobbiamo lasciare nulla di intentato per far cessare le ostilità: fermezza nella condanna dell'aggressione e impegno per evitare ogni allargamento del conflitto. Per questo è stato giusto oggi dire di no alla istituzione di una "no fly zone" che rappresenterebbe oggettivamente un fattore di escalation. Abstract font e com

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