Stessa situazione in Umbria: "Nella nostra regione, da settembre 2019 a settembre 2021, il settore edile cresce dell'1,6%, resta distante dalla media del Paese che è del 3,5%. Dopo l'Umbria si trovano solo il Veneto (1,5%) e le Marche (0,8%)". Da non sottovalutare la situazione del contesto nazionale: "Il comparto delle costruzioni, nella regione, come a livello nazionale ha subito una forte crisi dovuta agli strascichi della crisi economica e finanziaria, poi alla pandemia e incontra difficoltà a ripartire, in conseguenza delle criticità derivate dall'aumento dei prezzi dei materiali e del costo dell'energia, ma si prevede che con l'ausilio della crescita del mercato immobiliare e della proroga degli incentivi statali, tra cui il Superbonus e la ricostruzione, il comparto tornerà a crescere ed anche in maniera esponenziale. Avremo bisogno di una maggiore attenzione agli aspetti concertativi da parte della amministrazione regionale riguardo ai problemi ma soprattutto delle opportunità che il settore in questo particolare momento potrebbe avere".Sottolineata la mancanza di coinvolgimento al tavolo delle costruzioni: "la nostra categoria non è mai stata invitata, avremmo gradito essere presenti per l'importante conoscenza del mondo delle costruzioni che la nostra federazione ha sempre avuto e grazie a questa poter dare il nostro contributo di idee e proposte. Non si può fare a meno di noi in un frangente in cui dall'Europa arriveranno ingenti contributi e la gran parte di questi verranno investiti nel settore delle costruzioni. Dobbiamo far parte della cabina di regia soprattutto quando si affronterà la fase della progettazione per rivendicare diritti e tutele per chi rappresentiamo". Fonte com abstract