Dai costumi, disegnati e realizzati dal laboratorio "L'Arlecchino" di Francesca Porrozzi, al trucco e parrucco curato da "Pinturicchio Acconciature" di Daniele Rosi e "Barbara G. Hair Skin Specialist", fino agli arredi d'epoca forniti da "Mobili Cacioppa". Il pubblico ha particolarmente gradito la tragicomica vicenda, ambientata nella periferia perugina dei primi anni Venti del secolo scorso, che si lascia ammaliare - sottolinea una nota - dalle dinamiche e dal mood del Futurismo, nonché la cura dei dettagli che caratterizza ogni allestimento dell'associazione, arricchito dalle musiche originali di Michele Rosati e dall'apporto tecnico di Emanuele Orsini. Ne "Il Dardo Puniceo", inoltre, anche una "sorpresa artistica", svelata alla conclusione dei due atti, firmata da Carlo Carnevali, pittore nato a Colombella ma dalla vocazione internazionale, che da sempre offre il suo estro creativo agli Amici del Teatro, traducendo quelle che sono intuizioni in realtà. "Chi o cosa potrà risollevare le 'magnifiche sorti e progressive' della famiglia Terramossa ad un passo dalla bancarotta? – si legge nelle note di regia a firma di Alessandro Vinti - Un arrivo fortemente voluto e le sue imprevedibili conseguenze porteranno, almeno da principio, un refolo di freschezza e colore nella grigia esistenza delle tre sorelle piccolo-borghesi. Ma per un buon vento occorrono una buona vela e una salda imbarcazione. Se poi a soffiare è l'impetuoso vento del nord ecco che il futuro tanto anelato può rivelarsi sì, foriero di opportunità e disegni, ma anche fonte di guai e sofferenze. Lenite queste, almeno in parte, dall'incedere del tempo e dalla mitigazione dei ricordi". Per capirne di più, non resta che raggiungere Colombella e il suo Teatro. Fonte com abstract MR