Conseguentemente, viene integrata anche la disposizione che prevede la programmazione comunale, mediante l'inserimento di un esplicito riferimento ai motivi di interesse generale. Le modifiche proposte si limitano a richiamare i principi dettati dalla normativa statale in materia di commercio e, conseguentemente, a prevedere il relativo adeguamento ai principi medesimi da parte della programmazione regionale e comunale in materia. Vengono così inserite disposizioni di mera natura ordinatoria che non determinano alcun tipo di impatto finanziario nel bilancio regionale. Paola FIORONI (Lega-prima firmataria atto): "Attraverso la modifica al Testo unico del commercio possiamo andare incontro ad una serie di esigenze legate ad istanze promosse dai Comuni per perseguire una politica legata alla sicurezza, alla riqualificazione ambientale, alla lotta al degrado presente in realtà cittadine più o meno grandi. I Comuni avranno gli strumenti necessari per programmare al meglio il loro tessuto urbano". Thomas DE LUCA (M5s) ha sottolineato il suo voto contrario sull'atto in quanto, in sede di Commissione, sono stati bocciati due suoi emendamenti dei quali ha ribadito, anche in Aula, l'importanza in quanto, ha detto, "miravano ad eliminare la tendenza speculativa rispetto ad autorizzazioni indiscriminate, da parte dei Comuni, per ampliamenti delle superfici senza che questo possa comportare la previsione di interventi di utilità sociale, soprattutto rispetto alle cosiddette aree marginali. Anche il consigliere Fabio PAPARELLI ha motivato il suo voto contrario per alcuni dubbi riferiti all'articolo 7, nello specifico per ciò che riguarda le sanzioni. "Non è chiaro – ha osservato – se la violazione delle prescrizioni contenute nell'autorizzazione viene punita solo con la sanzione o viene prevista anche la revoca del provvedimento. In assenza di questa chiarezza può nascere il dubbio della possibilità di una sanatoria". Abstract fonte com