"La sentenza del Tar – ha aggiunto Bacchi - ha stabilito che l'attività della nostra azienda non pregiudica la salute dei lavoratori né quella dei cittadini. Siamo dispiaciuti che un'azienda del territorio, che si trova già in una situazione delicata tra la gestione del concordato, l'aumento del costo dell'energia e il caro dei materiali e delle materie prime, abbia dovuto fronteggiare anche l'ostilità delle istituzioni locali. Tre anni fa sono stato chiamato a gestire il risanamento di questa azienda vista la grave crisi in cui versava. Un'azienda che, attualmente, tra lavoratori diretti e indotto, occupa oltre 800 persone. Questa realtà dovrebbe essere considerata una ricchezza per il territorio sulla quale investire e che invece da questa vicenda ha subito anche gravi danni sul piano commerciale oltre che su quello dell'immagine. Tutto quanto accaduto – ha concluso Bacchi - non fa, tuttavia, venire meno l'impegno dell'azienda a migliorare e limitare ulteriormente le emissioni odorigene, come testimonia anche la partecipazione al progetto "LIFE-2021-SAP-ENV-ENVIRONMENT Circular Economy, resources from Waste, Air Water, Soil, Noise, Chemicals, Bauhaus", in fase di valutazione da parte della Comunità Europea, e la collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell'Università di Perugia sul tema dell'Ecoefficienza produttiva. A breve convocheremo un tavolo istituzionale a cui saranno invitati i rappresentanti della Regione Umbria, del Comune di Assisi e dei Sindacati dei lavoratori per un confronto stabile sul presente e su futuro di una importante realtà economica e industriale nel nostro territorio e a cui, ad oggi, non è pervenuto alcun aiuto nonostante i fondi messi a disposizione dal Pnrr e nonostante le evidenti necessità di un'azienda in concordato". Fonte com abstract