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Domenica 29 Maggio 2022 10:42

Assemblea ecclesiale umbra: saluto a cardinale Bassetti

(CIS) _ Perugia/Foligno mag. – L'Assemblea ecclesiale delle Chiese umbre, celebrata sabato 28 maggio nella chiesa di San Paolo apostolo a Foligno, si è conclusa con la preghiera dei Vespri presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo emerito di Perugia-Città della Pieve. Nella sua breve riflessione il cardinale ha esortato a "guardare in alto, a prendere il largo, per essere credibili come credenti". Ha quindi rivolto il saluto all'amata Chiesa umbra augurandole di vivere sempre "la gioia che viene da Gesù". Dopo la benedizione finale, mons. Renato Boccardo, presidente della Ceu, a nome dei vescovi e dei delegati presenti all'Assemblea ha rivolto un saluto ammirato e riconoscente al cardinale Gualtiero Bassetti, che proprio ieri (27 maggio) ha visto concludersi il suo servizio episcopale alla Chiesa di Perugia-Città della Pieve: "la sua cordiale umanità, la sua sapienza pastorale e la sua generosa dedizione capace di tessere relazioni per favorire e rafforzare la comunione rimangono per noi esempio luminoso e preziosa eredità da raccogliere e custodire. Confidiamo che vorrà continuare ad accompagnarci con il suo consiglio e la sua preghiera". Un lungo applauso ha sottolineato questo momento di familiare saluto, con l'affetto che sempre la comunità umbra ha avuto e dimostrato al cardinale Gualtiero. I lavori dell'assemblea ecclesiale  - e' detto in una nota - si sono svolti a Foligno, presso il complesso parrocchiale di San Paolo Apostolo, sul tema: "Quale ripresa? Per una sapienza pastorale dopo la pandemia", quale incontro di comunione e fraternità dopo la dispersione e la frammentarietà generata dall'emergenza sanitaria, per dare un segnale di ripresa e un messaggio di speranza. Presenti i Vescovi dell'Umbria e 25 delegati per ognuna delle otto diocesi, accolti con cordialità dal parroco don Giovanni Zampa e dalla equipe della parrocchia. segue

 

Quest'assise della Chiesa umbra si inserisce nel Cammino sinodale delle Chiese in Italia che dà spazio all'ascolto e al racconto della vita delle persone, delle comunità e dei territori. Nel saluto iniziale di benvenuto l'arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra mons. Renato Boccardo ha detto che «siamo nuovamente riuniti in Assemblea non per un ascolto unilaterale, quale può essere l'acquisizione di informazioni, di dati e di analisi accurate della realtà, ma per un tempo di dialogo, di confronto, di scambio su convinzioni e pareri, anche diversi. Con l'intento di trovare sintonia nello stile evangelico, sinergia nell'impiego delle forze, simpatia e passione nel guardare la vita del mondo. Senza sognare soluzioni facili per una realtà complessa né cedere alla tentazione di diagnosi deprimenti; cercando piuttosto di individuare rimedi incoraggianti. Mons. Domenico Sorrentino vescovo di Foligno e di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino ha presieduto la preghiera iniziale di invocazione allo Spirito Santo. "Nel brano degli Atti degli Apostoli (Atti 18, 23-28) che abbiamo ascoltato – ha evidenziato mons. Sorrentino - emerge la dinamica dell'evangelizzazione: strada, chiesa, casa. L'evangelizzazione e il cammino sinodale hanno bisogno di tutti e tre questi elementi: la strada che esprime il dinamismo dell'annuncio, la casa che esprime l'esperienza di relazioni calde di umanità e di fede, la chiesa dove ci si raduna per sentirsi popolo e comunità credente». Momento centrale dell'incontro è stata la riflessione di mons. Erio Castellucci vescovo di Modena-Nonantola e Carpi, vicepresidente della Conferenza Episcopale italiana, che partendo dall'attuale situazione storica e sociale della Chiesa in riferimento alle crisi che segnano il mondo, dalla guerra alla pandemia, dalle povertà alla questione ecologica, dall'immigrazione all'integrazione, ha evidenziato come «la crisi è una dimensione della vita che va abitata e gestita. Non possiamo vivere pensando di schivare le crisi. Il primo modo di affrontarle è la gioiosa fraternità, nella consapevolezza dei problemi e nella capacità di affrontarli instaurando delle relazioni gioiose e profonde. Una fede lamentosa, infatti, non produce frutti. Il lamento c'è e – ha sottolineato Castellucci - serve come segnalazione di ciò che manca, ma nelle comunità deve essere presente in modo più incisivo la gioia del Vangelo. Una comunità fraterna, in un cammino di crescita condivisa, è più interessata a cogliere le ricchezze dell'altro, piuttosto che evidenziarne i limiti. Abstract fonte com


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