Nelle Marche il comparto del "legno-arredo" (elaborazione su dati Istat) vanta l'11,3% del fatturato manifatturiero regionale e il 12,4% delle imprese, pari a una quota nazionale del 9,1%. Nel 2021 l'export ha fatturato oltre 740 milioni di euro (+15% sul 2020): il 5,7% del dato complessivo regionale, inferiore solo al calzaturiero (5,8%). I mobili, da soli, hanno conseguito un fatturato superiore 593 milioni (+13,2% sull'anno precedente), a fronte degli oltre 143 milioni dei prodotti in legno, comprese porte e finestre (+22,9%) e del legno tagliato e piallato (3,2 milioni, +21,1%). I principali mercati di destinazione sono stati la Francia (24%), Stati Uniti (13%), Germania (8%), Regno Unito (6%), Cina e Russia (4%). L'andamento dell'export, dopo la crisi post 2008 (con un fatturato sceso da 721 a 524 milioni di euro), ha segnalato fasi alterne negli anni successivi, con una costante crescita a partire dai 566 milioni del 2014. Il saldo commerciale del comparto segnala ugualmente valori più che positivi. Quello dell'arredo evidenzia un avanzo di 570 milioni di euro (Import 78 milioni, export 648 milioni), mentre quello del legno di 9,5 milioni (108 milioni import, 117 milioni export). Su base provinciale, Ancona annovera 435 imprese e 3.247 addetti; Ascoli Piceno 206 imprese e 1.071 addetti; Fermo 133 aziende e 625 occupati; Macerata rispettivamente 480 e 3.893; Pesaro e Urbino 1.063 aziende e 10.428 addetti, con un fatturato di oltre 1,7 milioni di euro. La provincia di Pesaro e Urbino, da sola, rappresenta uno dei poli di eccellenza italiana del mobile, con un'ampia gamma di produzioni mobiliere: dai mobili per la casa, all'arredamento per l'ufficio. fonte com abstract