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Lunedì 20 Giugno 2022 19:30

Marchigiani all'estero: Acquaroli "Ricchezza da valorizzare". Carloni: "Creare assieme nuove opportunita'


(CIS) – Ancona, giu. - "Un patrimonio a cui la Regione tiene molto". Con queste parole il presidente Francesco Acquaroli ha accolto il Comitato esecutivo del Consiglio dei marchigiani all'estero, riunitosi a Palazzo Raffaello per la prevista riunione operativa di mandato. A margine dei lavori, il Comitato ha incontrato la Giunta regionale, al termine della riunione settimanale. "Siete i migliori testimonial delle Marche nel mondo – ha detto il presidente come in una nota -. Tramite voi, alla vostra capacità e al vostro dinamismo, possiamo accrescere le possibilità di far conoscere le Marche come luogo di eccellenza. La Regione è al vostro fianco per sostenere l'associazionismo e rafforzare i legami e le opportunità con la vostra terra di origine". Il presidente del Comitato esecutivo Franco Nicoletti (Lussemburgo) ha illustrato i contenuti della riunione operativa svolta, sui quali è poi intervenuto il vicepresidente della Regione, con delega ai Marchigiani nel mondo, Mirco Carloni. "Dopo le restrizioni poste dalla pandemia, la rinascita di un rapporto diretto con l'associazionismo offre nuovi stimoli per creare assieme ulteriori opportunità. Vogliamo dare visibilità – ha continuato - al vostro protagonismo, a fronte di un dato che segnala come sempre più giovani marchigiani si trasferiscano all'estero non per necessità ma per crearsi migliori prospettive professionali: un +5% all'anno, con picchi del 6,1% nel Fermano".  segue

 

Carloni ha richiamato i temi più importanti da affrontare e discussi anche durante i lavori dell'esecutivo: "Creare opportunità per gli emigrati di seconda e terza generazione che vogliono tornare per investire nelle Marche; sostegni al turismo di ritorno per incentivare i soggiorni dei marchigiani residenti all'estero; la formazione professionale dei discendenti grazie alle opportunità offerte dai quattro atenei marchigiani e dalla necessità del sistema produttivo regionale di reperire lavoratori specializzati in diversi settori imprenditoriali". Tanti argentini con doppia cittadinanza, ha rimarcato Carloni, "vorrebbero ritornare, ma non trovano una terra che possa accoglierli anche per difficoltà burocratiche che vanno superate". Fonte com abstract Altra Notizia


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