Come direttivo ci siamo quindi imposti sin dal giorno dell'insediamento la necessità di dover gestire una partita molto delicata e complessa con l'obiettivo condiviso unanimemente di voler lasciare a chi verrà dopo di noi un sindacato con i conti in ordine e che sia in grado di svolgere pienamente le funzioni per cui nasce. Per questa ragione - prosegue la nota - abbiamo già deciso, nostro malgrado, di lasciare l'attuale, e storica, sede di Via del Macello per una sistemazione diversa e in grado di essere sostenibile dal punto di vista dei costi di affitto e di quelli fissi, pur conservando gli standard qualitativi per il funzionamento degli uffici e l'erogazione dei servizi. È un'operazione molto importante che stiamo conducendo unitamente all'ordine dei giornalisti che occupa lo stesso stabile e con il quale è stato aperto un nuovo e fruttuoso corso fatto di grande collaborazione. La stessa collaborazione che oggi più che mai riteniamo necessaria come modello operativo per tutta la nostra categoria in Umbria e non solo. Il delicato e complesso momento che stiamo vivendo ci offre l'occasione per una profonda riflessione sul futuro della professione e del sindacato e ci prospetta un momento forse unico e irripetibile per ritrovare un comune senso di appartenenza e una nuova stagione di dialogo e confronto. Come Assostampa siamo fortemente convinti che solo così saremo in grado di arginare le spinte disfattiste, combattere gli scoramenti e il distacco, rinsaldare il senso di appartenenza e dare nuova forza alla professione e al sindacato che è la sede migliore dove questo si possa realizzare, perché è luogo di tutela professionale ma anche di confronto scambio e crescita culturale per noi e per le nuove generazioni. Per queste ragioni crediamo che sia giunto davvero il momento di cambiare passo e di accelerare sul riappropriarci della nostra professione e della nostra identità, con trasparenza, chiarezza e spirito costruttivo. Non sappiamo dove questo ci porterà ma sappiamo con netta certezza dove finirà la nostra strada se tutto questo non riusciremo a metterlo in campo con nuovo slancio e ritrovata passione. Un caro saluto Il presidente. Massimiliano Cinque