Giovedì 23 Giugno 2022 06:50

Inpg1 cessa, competenze all'INPS dal 1 luglio. ASU e Ordine per nuova sede

(CIS)- Perugia/Roma giu. - Dal 1° luglio la nostra cassa previdenziale Inpgi1 cesserà di esistere e passerà alle competenze dell'Inps. Si tratta di un momento di grandissima importanza, oserei dire storico, che coinvolgerà non solo gli aspetti tecnici e previdenziali, che pure non sono secondari, ma anche molti altri, producendo ripercussioni notevoli sulle Associazioni Stampa delle varie regioni italiane e in generale sulla professione e sui suoi strumenti di rappresentanza. Fra i problemi da dover affrontare nell'immediato ci sarà quello legato al trasferimento di risorse per la gestione dei servizi attraverso gli sportelli del sindacato. Lo scrive in unanota ai colleghi il presidente dell'ASU Massimiliano Cinque.  Dal 1° luglio infatti i fondi che storicamente venivano stanziati all'Assostampa Umbria, così come a tutte le altre Ars a livello nazionale, cesseranno. Tale situazione cambierà radicalmente gli scenari finora conosciuti, soprattutto dal punto di vista economico e finanziario ma, come è facile intuire, anche, a cascata, per tutti gli altri, fino ad aprire scenari incerti e di difficile lettura persino per l'agibilità sindacale. Non è un problema che riguarderà solo l'Umbria, ovviamente, ma anche le altre associazioni sindacali del resto d'Italia specie le più piccole. Inoltre le ripercussioni sul bilancio annuale di Asu saranno gravose chiamandoci ad una riflessione anche sulla gestione quotidiana. In questo scenario, con grande senso di responsabilità, il nuovo direttivo insediatosi a febbraio ha posto subito all'ordine del giorno il tema ed ha iniziato ad attivarsi per trovarsi il più pronto possibile al maturare delle nuove situazioni. Fra le misure decise ci sono ovviamente quelle di una rigorosa condotta in merito ai costi generali e al loro contenimento il più possibile rispondente alla mutata situazione.  segue

 

Come direttivo ci siamo quindi imposti sin dal giorno dell'insediamento la necessità di dover gestire una partita molto delicata e complessa con l'obiettivo condiviso unanimemente di voler lasciare a chi verrà dopo di noi un sindacato con i conti in ordine e che sia in grado di svolgere pienamente le funzioni per cui nasce. Per questa ragione - prosegue la nota -  abbiamo già deciso, nostro malgrado, di lasciare l'attuale, e storica, sede di Via del Macello per una sistemazione diversa e in grado di essere sostenibile dal punto di vista dei costi di affitto e di quelli fissi, pur conservando gli standard qualitativi per il funzionamento degli uffici e l'erogazione dei servizi. È un'operazione molto importante che stiamo conducendo unitamente all'ordine dei giornalisti che occupa lo stesso stabile e con il quale è stato aperto un nuovo e fruttuoso corso fatto di grande collaborazione. La stessa collaborazione che oggi più che mai riteniamo necessaria come modello operativo per tutta la nostra categoria in Umbria e non solo. Il delicato e complesso momento che stiamo vivendo ci offre l'occasione per una profonda riflessione sul futuro della professione e del sindacato e ci prospetta un momento forse unico e irripetibile per ritrovare un comune senso di appartenenza e una nuova stagione di dialogo e confronto. Come Assostampa siamo fortemente convinti che solo così saremo in grado di arginare le spinte disfattiste, combattere gli scoramenti e il distacco, rinsaldare il senso di appartenenza e dare nuova forza alla professione e al sindacato che è la sede migliore dove questo si possa realizzare, perché è luogo di tutela professionale ma anche di confronto scambio e crescita culturale per noi e per le nuove generazioni. Per queste ragioni crediamo che sia giunto davvero il momento di cambiare passo e di accelerare sul riappropriarci della nostra professione e della nostra identità, con trasparenza, chiarezza e spirito costruttivo. Non sappiamo dove questo ci porterà ma sappiamo con netta certezza dove finirà la nostra strada se tutto questo non riusciremo a metterlo in campo con nuovo slancio e ritrovata passione. Un caro saluto Il presidente. Massimiliano Cinque

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