Ancora più ampio è stato lo spettro di interesse del convegno del 6 dicembre, durante il quale è stato messo al centro il tema della prevenzione a 360 gradi della vulnerabilità, dovuta a fattori diversi e concorrenti, dell'infanzia disagiata. In tal senso, Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e la Regione Umbria hanno sottoscritto un protocollo d'intesa per la realizzazione dell'estensione ai territori regionali della sperimentazione del modello di intervento P.I.P.P.I. (Programma di intervento per la Prevenzione dell'Istituzionalizzazione). Ad aprire il convegno è stata la Garante regionale nel per l'Infanzia e l'Adolescenza, Maria Rita Castellani, che mette in luce le criticità dei temi legati alle povertà minorili, per le quali urge una maggiore operatività legislative. "La vulnerabilità - spiega la Garante regionale -, è il principio base della giornata di analisi e studio di oggi. Un concetto complesso perché apre a una chiave di lettura multidisciplinare e multidimensionale che deve essere affrontata sotto diversi aspetti. Si parla, infatti, di "povertà plurale", ovvero povertà economica, culturale e educativa. Il nostro obiettivo – prosegue - è quello di arrivare all'operatività di una normativa già presente nel nostro sistema legislativo ma che necessità di una applicazione diffusa su tutto il Paese. Dobbiamo puntare con più forza i riflettori sulla tutela dei minori – conclude la Garante -affinché l'Italia non diventi fanalino di coda europeo sulla vulnerabilità dell'infanzia". A sottolineare l'importanza della messa in campo di investimenti per la tutela dell'infanzia vulnerabile è anche Stefano Rimini, social policy expert dell'UNICEF e delegato per l'Europa e l'Asia Centrale, che ha parlato di un rischio di emarginazione diffusa nel nostro paese, per la quale è necessaria una importante inversione di tendenza. A seguire, durante la giornata si sono alternate le esperienze di buone prassi nell'applicazione operativa del programma all'interno della Regione, da parte dei servizi sociali del comune di Perugia, delle zone sociali 2 e 3, dell'USL Umbria 1, delle educatrici del consorzio Auriga e dell'Istituto Scolastico Comprensivo di Torgiano-Bettona. Fonte com abstract