A farci difetto, semmai, è la fiducia; quella che è venuta a mancare in tanti è la certezza che la nostra esistenza sia davvero accompagnata e custodita dalla Provvidenza; le parole così alte e ferme di San Paolo - per cui "nulla potrà mai separarci dall'amore di Dio" - rischiano di suonare retoriche, una sorta di modo di dire, buono forse per le nostre liturgie, ma lontano dalla vita».«Abbiamo tutti sotto gli occhi una storia intrisa di violenza e di sangue - dall'Ucraina all'Iran, per citare gli esempi più macroscopici -, una storia – ha sottolineato il presule come in una nota – che sembra smentire la presenza di un disegno, di una ragione, di un Dio amico. Questa nostra stessa storia, però, è attraversata anche da un altro filo. C'è un filo rosso che racconta di esistenze donate, di perdono offerto, di amore portato con pazienza e generosità fino alla fine; racconta di un'esperienza che ha a che fare con la realtà, dà fondamento alla vita, la apre alla fraternità, alla carità, all'attenzione al debole e al povero». «L'inchiostro di questa storia scorre nelle vene dei Santi, di San Costanzo e dei tanti santi che sono tra noi, che custodiscono le nostre famiglie, le nostre comunità e le nostre città. La loro vita è interpretazione concreta del Vangelo. La loro fede, la loro cultura e le loro scelte hanno costruito questa nostra Città. Farne memoria è fonte di riconoscenza; assumerne l'eredità è condizione e possibilità di futuro». La protezione dei santi sulla città degli uomini. Monsignor Maffeis, prima di impartire la benedizione finale, ha ringraziato l'Amministrazione comunale e le diverse realtà civili e religiose che si sono prodigate per i festeggiamenti in onore del Santo patrono. Un particolare ringraziamento il presule lo ha riservato alla Corale della Polizia Municipale, che ha animato la celebrazione intonando, come è tradizione, l'antico inno a San Costanzo, il "canto delle scolte", il "coprifuoco", che invoca la protezione dei santi sulla città degli uomini. Com. stampa e fotogallery a cura di Riccardo Liguori /