È l'inizio di una rapida espansione, dapprima in Germania e, a seguire, nei paesi europei ed extra europei, non solo in ambito agricolo, ma anche nel trattamento rifiuti, fanghi ed altre applicazioni. La stragrande maggioranza degli impianti a biogas in Italia stanno usufruendo di una tariffa incentivante sulla energia prodotta che dura di solito 15 anni e quando l'incentivo termina gli agricoltori hanno essenzialmente due alternative: trasformare l'impianto da produzione di biogas a produzione di biometano o spegnere e smantellare sin da subito. Molti agricoltori, senza biogas, sarebbero inevitabilmente costretti a ridimensionare anche le attività agricolo-produttive. Quindi la prima opzione, ovvero la conversione dell'impianto, da una produzione di biogas e, quindi, bruciandolo di energia elettrica green, ad una produzione di biometano e sua immissione nella rete nazionale. In anni dove il gas metano è fortemente sanzionato, la produzione di biometano sembra fornire una duplice soluzione: decarbonizzare l'attuale consumo di metano fossile e sostituire il gas naturale che attualmente importiamo dall'estero. Ma come produrlo in Italia? L'idea è proprio quella di offrire - sottolinea una nota - una nuova alternativa a quegli impianti di biogas che sarebbero altrimenti inesorabilmente spenti. Sono circa un migliaio. La tecnologia per produrre biometanolo da biogas si chiama BIoGaS to liQUID (BIGSQUID) ed è stata ideata dal Politecnico di Milano ed in particolare dal Centre for Sustainable Process Engineering Research (SuPER) diretto da Flavio Manenti, ordinario di Impianti Chimici del Dipartimento "Giulio Natta", e brevettata dal Technology Transfer Office (TTO) diretto da Ivan Ciceri del Politecnico di Milano. La tecnologia BIGSQUID è stata così proposta per ingegnerizzazione ed industrializzazione a Fattoria Autonoma Tabacchi S.C., presieduta da Fabio Rossi, che ha commissionato la progettazione e il controllo del processo a SMEA Engeenering srl (ing. Ceccaroni). La Fattoria Autonoma Tabacchi, tramite altre aziende del gruppo, è presente nel territorio umbro da oltre un secolo e si occupa della produzione di tabacco, cereali, oleaginose, ortaggi, nocciole, energia elettrica tramite due impianti a biogas e diversi impianti fotovoltaici. Pandemia, conflitti e conseguenti lockdown, impennate di prezzi delle materie prime e delle unità di processo hanno messo a dura prova le attività di sviluppo e di industrializzazione, ma alla fine il risultato è arrivato. L'impianto BIGSQUID per produrre biometanolo da biogas è quindi installato presso la Località Giove di Città di Castello nell'impianto biogas di Fattoria Autonoma Tabacchi, con soddisfazione ed orgoglio per il prof. Manenti e del CdA della FAT e grazie allo sforzo di un team di 15 persone. Un impianto BIGSQUID da 1 MWh equivalente ha una previsione di produzione di 4500 ton / anno di biometanolo a specifica di mercato con un valore del metanolo fossile che oscilla tra 450 e 550 €/ton. In sostanza, con il biometanolo ceduto al prezzo del metanolo fossile, ogni impianto di biogas sarebbe in attivo economico per la prima volta dalla sua invenzione senza particolari incentivazioni. Inoltre, il biometanolo ha un valore indubbiamente superiore al corrispettivo fossile per le sue accortezze ambientali, ma tale surplus non è ancora definito non essendoci alcuna produzione mondiale di grossa scala già avviata. Abstract