City Information Service | Direttore responsabile Piero Pianigiani

Sabato 23 Settembre 2023 18:20

"La SOStenibilità Virale" su etica social e responsabilità; gli interventi alla Sala dei Notari ::::: seguito ::::


(CIS) – Perugia set.- Un argomento di indubbio interesse, in particoalre per le nuove egenerazioni. Alla sala dei Notari si e' parlato di futuro e tanti sono stati gli interventi. Matteo Grandi, Presidente dell'Associazione Luna, che con i suoi libri ha da sempre indagato il rapporto fra uomo e ambiente digitale, e promotore dell'evento ha spiegato come oggi sia "diritto degli utenti ambire a un ambiente digitale sano e sicuro" e si è chiesto se questo diritto non vada in conflitto con il "diritto degli influencer alla libertà d'espressione" tenendo sempre a mente che i veri antidoti per le tossine che circolano in rete sono innanzitutto "responsabilità di chi pubblica" e "consapevolezza di chi ascolta". Un appuntamento – e' detto in una nota - nel quale ogni relatore ha inquadra oggi per affrontare i temi posti da questa prima edizione: "dai contenuti sensibili al rischio emulazione, dalla moderazione al ruolo delle piattaforme, dall'intelligenza artificiale all'importanza dell'educazione digitale". Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, ha invece inquadrato il tema dalla parte degli utenti: "Oggi il creator è investito di una responsabilità doppia, e la trasparenza nei confronti dei follower è un elemento dirimente". Profonde e interessanti le riflessioni di Padre Philip Larrey, filosofo e Preside della Facoltà di Filosofia presso la Pontificia Università Lateranense che ha posto l'accento sull'aspetto etico, filosofico e valoriale della nostra presenza digitale: "L'approccio etico a quetsi temi è importante per avere coscienza del proprio ruolo e del ruolo della rete, ma anche per riconoscere i pericoli come quello rappresentato dall'intelligenza artificiale". Sonia Montegiove, analista informatica e formatrice, che collabora da anni con scuole, università e ordini professionali, già consulente del Ministero della Difesa, ha invece battuto molto sull'importanza della formazione, ma anche sul ruolo dell'informazione: "Alla complessità si risponde con competenze diverse e sfaccettate. Internet non è un far West. Solo la legge non basta. Bisogna richiamarsi alla responsabilità delle piattaforme. Bisogna lavorare su cultura e consapevolezza". Francesco Nicodemo, Direttore Editoriale della Fondazione Italia Digitale, ha invece analizzato il rapporto fra giovani e consapevolezza: "Mi rivolgo ai giovani che nei social ci vivono e che da nativi digitali sono a proprio agio molto più degli adulti in rete. Questo è il vostro spazio. Cercate di capirlo e cercare di capire che sono spazio volete occupare".Valentina Franzoni, ricercatrice del dipartimento d'informatica dell'Università degli Studi di Perugia ha battuto molto su numeri e dinamiche che contraddistinguono i social: "Bisogna stare attenti all'uso delle parole, quando parliamo di pericolo attiviamo la reazione emotiva del nostro cervello, mentre di fronte ai nuovi scenari posti dal digitale dovremmo semmai parlare di rischio. Demonizzare l'intelligenza artificiale è sbagliato, da ricercatrice posso dire che se sequenziata nel modo giusto è una risorsa preziosa nei campi più disparati a partire dalla medicina diagnostica". Antonio Romano, architetto e designer, esperto di comunicazione, considerato uno dei massimi rappresentanti italiani del brand design e fondatore di Inarea, network internazionale e indipendente, che opera nell'ambito dei sistemi di identità per imprese, istituzioni, prodotti e servizi, nel suo bellissimo intervento ha puntato il dito sul rapporto fra aziende e talent, ma anche sul personal branding, che oggi è diventato uno dei principali obiettivi di chi utilizza i social: "Non è un era si cambiamento ma un cambiamento di era. Oggi tutti usano i social per fare personal branding ma se tutto diventano brand nessuno è più brand. Per questo oggi più che mai è importante ripartire dai territori". Infine, Maurizio Valente, vicepresidente dell'Associazione dei Content e Digital Creators nata per rappresentare la categoria professionale degli influencer e dei content creator ma anche – spiega la nota - per dare vita a iniziative atte a promuovere e ad approfondire la cultura digitale e i modelli di insegnamento dei valori ai giovani come veicolo di educazione sociale, ha spiegato i motivi che hanno portato alla nascita dell'Associazione e ha raccontato come: "Noi vogliamo e dobbiamo rappresentare istanze diverse, ma, al tempo stesso, dal nostro punto di vista è fondamentale responsabilizzare i creator. Oggi chi fa questo lavoro deve avere un approccio etico e al tempo stesso deve vedersi riconosciuti diritti da lavoratori di un settore che tarda a essere riconosciuto come tale". Tutti i relatori si sono trovati concordi nel sottolineare l'importanza di educazione digitale e consapevolezza, come cardini di una presenza in rete meno esposta a rischi e meno vulnerabile. Ed eccoli, infine, i 7 punti della Carta dei valori degli influencer: 1 RESPONSABILITA': a grandi numeri corrispondono grandi responsabilità; 2 CONDIVISIONE: Condividere in libertà è giusto ma non significa necessariamente ostentare; 3 CREDIBILITA': chi mi segue mi dà fiducia, va ripagato con credibilità, affidabilità e rispetto; 4 INDIPENDENZA: posto i miei contenuti in piena autonomia e libertà; 5 ADV: quando pubblico contenuti promozionali lo rendo noto; 6 STOP BULLISMO: ripudio il bullismo e ogni forma di gogna mediatica, oggi tocca a loro domani potrebbe toccare a me; 7 STOP VIOLENZA: ripudio qualunque contenuto inciti alla violenza, alla discriminazione in tutte le sue forme e qualunque contenuto pericoloso a rischio emulazione. Fonte com


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