Di fatto, si va ad ampliare l'orizzonte temporale – continua la nota - entro il quale sarà possibile effettuare "variazioni compensative, in termini di competenza e di cassa, tra gli stanziamenti previsti, nell'ambito delle proprie dotazioni finanziarie, per gli investimenti relativi alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione in attrezzature, quali i server e altri impianti informatici, e quelli relativi all'acquisizione di servizi cloud infrastrutturali", come recita l'art. 27 comma 2-quinquies del Dl 152/2021. Tutti gli investimenti a valere sul PNRR messi in campo dalle Regioni rappresentano una "congiuntura astrale" che unita a una pianificazione efficiente, a delle traiettorie chiare e realistiche possono consentire al sistema Paese di fare il salto verso una maturità digitale. Fino ad oggi la sostenibilità di tali investimenti era limitata all'orizzonte temporale legato al PNRR, cioè al 2026, aspetto critico per quelle amministrazioni che hanno investito e investono nel cloud e che dopo il 2026 avrebbero visto questi investimenti a rischio. Lo spostamento di questa data al 20235 è una buona notizia e la conferma che la voce dei territori è importante. La Commissione per la Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione della Conferenza delle Regioni e Province autonome, di cui l'Assessore Fioroni è coordinatore, infatti, già da febbraio 2022, tramite una nota inviata dal Presidente Fedriga all'allora Ministro per l'innovazione e la transizione digitale e al Ministro dell'Economia e delle Finanze, aveva segnalato l'urgenza di avviare una riflessione sulla sostenibilità finanziaria di medio e lungo periodo rispetto alla gestione dei significativi investimenti previsti dal PNRR al fine di garantire una evoluzione coerente, stabile e sostenibile, della digitalizzazione della PA (Pubblica Amministrazione) nelle Regioni e nei territori. Abstract fonte com