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Mercoledì 29 Novembre 2023 00:15

REPORT su editoria in Umbria: nella regione iscritti all'Ordine 1.489 giornalisti (421 professionisti; 1.059 pubblicisti)


(CIS) - Perugia nov. - Il Report in estrema sintesi. Divisione in quattro parti (la quarta parte, quella relativa al Settore Pubbliche relazioni e Comunicazione, non è presentata. Prima parte – La domanda di editoria cartacea e digitale. È presentato un quadro generale, per l'Italia e anche per le regioni del Centro inteso come Umbria, Marche, Toscana e Abruzzo, escludendo il Lazio perché, soprattutto per quanto riguarda i bilanci delle imprese, in quest'ultima regione afferiscono imprese di carattere nazionale che alterano i dati (ovunque l'impresa operi, dal fatturato agli utili e così via, i dati afferiscono tutti alla regione in cui l'impresa è iscritta nel Registro camerale, a meno che non abbia società collegate in altre regioni, per cui ad esempio tutta l'attività della Rai svolta a livello di bilancio confluisce sui dati di bilancio Rai del Lazio). In questa prima parte emerge, tra l'altro, come l'Umbria sia ultima, tra le regioni del Centro considerate, in termini di percentuale di abitanti che nel 2022 hanno acquistato una copia di un quotidiano (2,2%, contro il 3,2% della Toscana, il 3% delle Marche e il 2,6% dell'Abruzzo), mentre va meglio nell'acquisto dei settimanali (penultima nel Centro con il 5.9%, ultimo l'Abruzzo con 5,5%) e nei mensili (Umbria 3,4%, penultima). Sia per i quotidiani che per i settimanali e i mensili, i dati 2022 arretrano in maniera visibile rispetto al 2021. D'altronde il calo riguarda tutta l'Italia: nel 2019 le copie giornaliere vendute nel semestre gennaio-giugno, comprese le copie digitali, erano 2,12 milioni, mentre nello stesso periodo 2022 sono crollate a 1,43 milioni. I giornalisti (per essere tali occorre essere iscritti all'Ordine dei Giornalisti) in Umbria sono 1.489, di cui 1.059 pubblicisti e 421 professionisti. Un numero, fatte le dovute proporzioni, superiore a quello delle altre regioni del Centro e anche dell'Emilia Romagna (Umbria 19,2 giornalisti ogni 10mila abitanti, Abruzzo 17,8, Toscana 15,4, Emilia Romagna 127,8, Marche 14,3).

Seconda parte – Settore "Editoria Allargata": sono presentati i dati bilanci che le imprese (di capitali, quindi S.r.l., S.p.A., cooperative e altre), con un periodo d'osservazione 2019-2022. Il settore preso in considerazione è quello dell'Editoria allargata, quindi ad esempio anche la pubblicazione di libri. Qui l'Umbria registra, nel centro Italia, un numero di imprese più basso (2 ogni 10mila abitanti), come anche un numero di addetti più basso (5,45 ogni 10mila abitanti contro i 14,07 della media italiana, gli 11,34 delle Marche, i 15,19 della Toscana). L'Umbria presenta, nell'Editoria allargata, un valore della produzione più basso tra le regioni del Centro (massimo le Marche con un milione 379mila euro, minimo l'Umbria con 407mila 932 euro). Idem per il valore aggiunto che, essendo molto basso (86mila 529 nel 2022), non riesce a "pagare" lavoratori, investimenti, interessi e coì via, finendo per presentare un utile netto negativo in tre anni su quattro (nel 2022 -48mila 885 euro per impresa). Quanto al costo del lavoro per addetto nell'Editoria allargata, in Umbria è decisamente inferiore a quello delle altre regioni di confronto(minimo 2022 Umbria con 16mila 163 euro, massimo Toscana con 24mila 182 euro, Marche 23mila 289 e Abruzzo 21mila 82). Molto alto l'indebitamento delle imprese umbre del settore, nel 2022 i debiti sono il 243,3% dell'attivo patrimoniale.

Terza parte – Settore Editoria giornalistica: I dati di bilancio delle imprese umbre del settore dell'Editoria Giornalistica (Edizione di quotidiani, Edizione di riviste e periodici, Trasmissioni radiofoniche, Attività di programmazione e trasmissioni in televisive, agenzie di stampa), meno vasto di quello precedente e dove i giornalisti maggiormente si concentrano, segue più o meno le tendenze delle aziende umbre dell'Editoria allargata. Imprese con un numero medio di dipendenti più basso (2,7 addetti per impresa) di quello delle altre regioni del Centro, produzione per impresa e valore aggiunto per impresa notevolmente inferiori ad Abruzzo, Marche e Toscana, utile netto negativo tre anni su quattro (nel 2022 -156mila 176 euro), ROI, ossia ritorno sugli investimenti per impresa, al 2,4% nel 2022, molto basso ma stavolta superiore a quello delle altre regioni del Centro. Anche in questo caso il costo del lavoro per addetto è inferiore alle altre regioni di confronto, ma meno rispetto al divario registrato nell'Editoria Allargata (nel 2022 massimo Marche con 25mila 593 euro per addetto, minimo Umbria con 20mila 907 euro).   fonte com abstract 


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