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Lunedì 22 Gennaio 2024 16:29

CCIAA: andamento divergente tra le province di Perugia e Terni: 2023 negativo nel Perugino e positivo nel Ternano


(CIS) – Perugia gen - Il calo del numero delle aziende che si registra in Umbria nel 2023 è dovuto esclusivamente alla flessione in provincia di Perugia, dove le iscrizioni sono scese a 2mila 957 (-1,4%, erano state 2mila 999 nel 2022) e le cessazioni cresciute a 3mila 131 (+8,7%, erano state 2mila 870 nel 2022), per un saldo di -174 imprese (nel 2022 il saldo era stato +129). In provincia di Terni, invece, le iscrizioni sono scese da 1.078 a 1.018 (-60, -5,5% sul 2022) e le cessazioni sono invece scese da 1.007 a 983 (-24, -2,4%), per un saldo positivo di 35 imprese. Lo si legge in una nota della CCIAA. A livello nazionale, oltre il 70% delle 42mila imprese registrate in più negli ultimi dodici mesi, opera in soli 3 macro-settori: le costruzioni, il turismo e le attività professionali. Il più dinamico, in termini di crescita imprenditoriale, è il comparto delle costruzioni che, nonostante l'incertezza sulle prospettive dei bonus legati al mondo dell'edilizia che ha caratterizzato il 2023, alla fine degli scorsi dodici mesi ha contato 13mila 541 imprese in più rispetto al 2022 (+1,62%). Bene anche le attività professionali, scientifiche e tecniche, che a fine 2023 presentano un aumento significativo di 11mila imprese, trainate da un "boom" della consulenza aziendale e amministrativo-gestionale (saldo positivo di oltre 6mila attività e una variazione relativa dell'8%). Anno positivo anche per il comparto della vacanza, in cui si contano 3mila 380 attività di alloggio aggiuntive (+5,13%) e 3mila 015 bar e ristoranti in più rispetto al 2022 (+0,77%). segue

 

Alla crescita hanno contribuito significativamente anche le attività immobiliari, che a fine 2023 contano 5.197 imprese in più dell'anno precedente (+1,72%). A fronte di questi risultati positivi, i settori più tradizionali continuano a segnalare un restringimento della platea delle imprese. Per il commercio, il 2023 si è chiuso con una riduzione complessiva di 8mila 653 attività (-0,6% su base annua) ma, approfondendo l'analisi dei dati, si rileva come il processo di selezione in questo settore abbia riguardato essenzialmente il commercio al dettaglio, che nel 2023 ha perso quasi 7mila 700 unità. Nell'agricoltura, il bilancio di fine anno evidenzia una riduzione complessiva di 7mila 546 imprese (-1,05%) mentre la manifattura presenta una perdita complessiva di 2mila 962 imprese (-0,56%). Una performance, per quest'ultimo settore, che tocca tutti comparti con la sola eccezione delle imprese di riparazione, manutenzione e installazione di macchine ed apparecchiature (+1.137 unità), accompagnata da una sostanziale stabilità delle industrie di cantieristica navale, aerospaziale e ferro-tramviaria (+56), delle bevande (+37). Abstract fonte com


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